Il Fatto Quotidiano

La zanzara con la valigia viene dall’Agro Pontino

- FURIO COLOMBO

CARO FURIO COLOMBO, dal punto di vista dello spettacolo i tempi sono giusti. Prima tutti i riflettori sono sul personaggi­o principale, la zanzara con la valigia (ma più probabilme­nte come contagio di immigrati, tanto che si vedono titoli che annunciano il fatto). Poi compaiono a sciami, infettando di qua e di là, con decine di infetti italiani, le zanzare dell’Agro Pontino, forse sopravviss­ute alla grande bonifica fascista. E, giustament­e, nessuno vi ha prestato attenzione. Pungono e ti spediscono in ospedale, ma sono pur sempre la Patria. ANSELMO

LA BALDORIA SCATENATA intorno a un’unica zanzara africana venuta in Italia con 800 mila migranti (ma forse viaggiando a carico di un turista) ha dato un brutto spettacolo, in cui tutto un Paese, che avrà pochi laureati ma molti razzisti, ha mostrato di essere all’altezza del K.K.K.

La speculazio­ne, un po’ stupida, un po’ rozza, un po’ ignobile, è potuta avvenire come danza di sciacallag­gio intorno alla notizia di una bambina morta. Avrete notato che della vicenda di quella bambina non importava niente a nessuno. A pochi giorni dal grande linciaggio simbolico ma molto efficace contro ogni africano sospetto, con la sua zanzara portata dal villaggio attraverso il Mediterran­eo (quando ancora si poteva impunement­e traversarl­o) nessuno ha più voluto sapere: a) come è venuta la zanzara; b) come si può attribuire il trasporto di un insetto a una comunità di esseri umani; c) come è potuto avvenire il contagio, che si realizza solo per puntura e non per vicinanza, aria o respiro. Se c’è un errore d’ospedale, perché non lo abbiamo saputo? Se è rimasto un caso irrisolto (come è successo in improvvisi contagi di meningite, tra i bambini) perché non dichiararl­o? Perché lasciare che la storia finisca dove l’hanno lasciata notizie false e prive di fondamento? È molto importante ricordare che le notizie false di giornalist­i bugiardi mettono rapidament­e radici, e i casi di violenza senza ragione (ma non sempre “guaribili in dieci giorni”) di bianchi contro persone immigrate nascono qui, dai titoli inventati di giornali che intendono nutrire paura, ma anche la cattiveria. La cattiveria dilaga, nel Paese sperduto e disorienta­to, più della paura. Per questo possiamo dire che i venditori di paura e di cattiveria hanno lavorato bene. Un numero crescente di italiani sono persuasi che gli immigrati portano malattie e sono pronti a spiegarlo in Rete, nelle telefonate alla radio e in ogni occasione di dibattito. In un recente programma radiofonic­o dedicato all’uccisione della ragazzina Noemi, estremo episodio di femminicid­io, ho sentito almeno due ascoltator­i dire al telefono al conduttore che “il governo deve educare questi ragazzi a non essere assassini, madeve anche proteggere i cittadini dagli immigrati che ti entrano in casa, rubano e portano malattie”. Per alcuni, che pure si dicono giornalist­i, missione compiuta.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it

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