Unicredit vuole Commerzbank: la Borsa dice no. Incognita derivati
Il secondo gruppo tedesco taglierà 10 mila posti
Un
anno fa parlava di una fusione con Deutsche Bank, ora è la volta di Unicredit. Il candidato è Commerzbank, secondo istituto di credito tedesco, controllato dallo Stato, che per uscire da una lunga crisi ha in corso una massiccio piano di ristrutturazione ma, evidentemente, ha anche bisogno di un partner. Che possa essere Unicredit lo ha rivelato ieri l'agenzia Reuters. Si tratterebbe della maggiore fusione bancaria transfrontaliera degli ultimi anni. Secondo due fonti "che hanno familiarità con la vicenda", la banca italiana avrebbe segnalato il proprio interesse per la totalità delle azioni. L'operazione partirebbe entro i prossimi due anni, quando sarà completato il piano di rilancio che ha in corso Unicredit. È un accor- do "carta contro carta", uno scambio di azioni senza esborsi in denaro quindi. Considerato che Unicredit vale in Borsa 40 miliardi di euro e Commerzbank 13, si tratterebbe in pratica di un take over della banca di piazza Gae Aulenti su quella tedesca, di cui il governo detiene una quota del 15%. Al diffondersi della notizia ieri i titoli Unicredit sono scesi del 2,2%, quelli di Commerzbank, sono saliti del 2,4%, andamento che la dice lunga su come il mercato valuti l'operazione. Il problema di Commerzbank, oltre a una bassa redditività e un'alta e- sposizione verso il settore del commercio navale tedesco in crisi nera è, come per la sorella Deutsche bank, un portafoglio di derivati il cui valore è difficilmente quantificabile. Secondo le fonti citate da Reuters" Unicredit ha contattato il ministero delle Finanze tedesco". Un portavoce di Unicredit non ha però voluto commentare, affermando solo che la banca è alle prese con il cambio strategico. Anche da Commerzbank è arrivato un no comment. Il ministero delle Finanze tedesco ha precisato che "i funzionari vengono contattati da in- vestitori finanziari su diverse questioni", ma anche che "il governo non vuole tenere la sua quota di Commerzbank per sempre e vuole ottenere un buon risultato per i contribuenti".
COMMERZBANK ha in corso un piano di ristrutturazione da 810 milioni, con un taglio di quasi 10 mila dipendenti, spesa che ha pesato sui conti, tornati in rosso per 406 milioni nel primo semestre di quest'anno. Unicredit, dopo un aumento di capitale da 13 miliardi e una massiccia ripulitura di crediti in sofferenza nel bilancio, ha invece chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,85 miliardi di euro, in salita del 40,2% su base annua.