La mossa di Bersani: facciamo le primarie Il Pd dice no (per ora)
Si torni al Mattarellum e alle coalizioni. L’obiettivo è stanare Renzi: se rifiuta è chiaro che vuole uccidere il centrosinistra
Pier Luigi Bersani fa sul serio, l’apertura a Matteo Renzi è sul tavolo: una coalizione di centrosinistra sarebbe ancora possibile se Renzi accettasse di fare le primarie, come confidato ieri dall’ex segretario in un colloquio su La Stampa. Il primo, eventuale avversario di Renzi l’ha già nominato lo stesso Bersani: Giuliano Pisapia. L’unico ad esserne all’oscuro, paradossalmente, è proprio l’ex sindaco di Milano, che peraltro in tempi non sospetti aveva dichiarato di non volersi candidare. Ma questa è un’altra storia.
Non c’è l’elezione diretta del premier: non solo le primarie avrebbero poco significato, ma se vogliamo vincere le elezioni non dobbiamo proprio farle
LA MOSSA di Bersani verso Renzi, insomma, esiste davvero. Anche se le condizioni – e l’ex ministro lo sa meglio di tutti – sono praticamente irricevibili per il segretario del Pd: tanto per iniziare, dovrebbe rinunciare al nuovo Rosatellum, la legge che porta il nome del capogruppo dem alla Camera, con un impianto per due terzi proporzionale e per un terzo maggioritario.
Per Mdp è un sistema di voto talmente favorevole per l’ex Cavaliere che può averlo scritto solo lui. Al punto da far
MATTEO RICHETTI