Dopo Amatrice, Accumoli: “Gestione opaca degli sms”
Dopo Amatrice, anche i sindaci di Arquata e Accumoli: “Poca trasparenza”
Non solo Rieti, ma anche le procure di Ascoli e Macerata si apprestano oggi ad aprire dei fascicoli di indagine contro ignoti (modello 45) per tentare di fare luce sull'impiego dei 33 milioni raccolti attraverso gli sms solidali a seguito del terremoto che la notte del 24 agosto 2016 ha colpito l'Italia centrale. Il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ha confermato quanto anticipato ieri dal Fattoed è stato imitato dai colleghi delle due province marchigiane. I fondi sono accreditati presso la struttura del commissario straordinario per la ricostruzione nominato dal governo quindi potrebbe farsi carico delle indagini la procura di Roma. Qui oggi il Codacons presenterà una denuncia per truffa aggravata.
TUTTO È NATO dalla dichiarazione del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che sabato durante la kermesse di Fratelli d'Italia ad Atreju ha rivelato come neppure un euro dei 33 milioni raccolti siano arrivati al suo comune o destinati a opere di ricostruzione nel paese. Ieri a fargli eco è stato il suo collega di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci: “Noi dobbiamo ricostruire il municipio ma finora non si è visto un euro, sui monte c'è la neve, e non ho una lettera, un docu- mento che mi consenta di avviare la progettazione e la gara d'appalto”, ha detto il primo cittadino. Petrucci ha ricordato di essere stato “l'unico tra tutti i sindaci” a votare contro l'ipotesi di destinare una parte delle donazioni alla pista ciclabile di Civitanova Marche. Pista che, insieme agli eliporti e a una “grotta sudatoria” termale ad Acquasanta era stata recepita dal presidente della Regione, Luca Ceriscioli, esponente del Pd. “Paesi neanche colpiti dal terremoto”, ha detto Pirozzi. Anche per il primo cittadino di Accumoli, Stefano Petrucci, “l'operazione sms è stata poco trasparente, ha deluso la popolazione”.
Non tutti i sindaci lamentano inefficienze. Come Nicola Alemanno, primo cittadino di Norcia: “Per quanto mi ri- guarda non ho riscontrato alcuna anomali, i progetti finanziati con i fondi degli sms solidali qui stanno partendo. Tutto dipende dalla gestione che ogni Regione decide di attuare”, ha aggiunto. Di fatto l'iter dovrebbe essere semplice: la Regione convoca i sindaci dei comuni colpiti dal sisma e si decide collegialmente a quali opere destinare i fondi. “Cosi abbiamo fatto in Regione Umbria”, ah confermato Alemanno. Nel Lazio e nelle Marche le riunioni sono avvenute ma con esiti a quanto pare non proprio soddisfacenti.
GLI INQUIRENTI ora cercheranno di ricostruire ogni singola fase, dalla raccolta all'assegnazione, degli sms solidali. La protezione civile, che gestisce in prima battuta i fondi, ha tenuto a precisare che non c'è stata alcuna anomalia e “non un euro è sparito”. Pirozzi ha confermato: “Loro non c'entrano nulla, anzi ci sono sempre stati vicini”.
Secondo la Regione Lazio nessun progetto è stato finanziato ad Amatrice perché i lavori necessari nel Comune sarebbero già coperti da altri fondi che garantiscono la ricostruzione. Certo è che alcuni soldi sono stati destinati a paesi estranei al sisma, come Collevecchio. “Quei fondi sono stati destinati dagli italiani alle zone terremotate e molti in maniera specifica ad Amatrice che ancora non ha visto un euro”, ha ribattuto Pirozzi. E ha ancora macerie per le strade. L’ennesima beffa del post terremoto. Dopo i moduli sorteggiati, gli sms destinati a zone estranee al cratere.
Si muovono 3 procure Rieti apre un fascicolo, accertamenti anche dai pm di Macerata e Ascoli Piceno