Il Fatto Quotidiano

Fazio & Littizzett­o primi col trucco contro Morandi

Anche Littizzett­o politicame­nte corretta

- » NANNI DELBECCHI

Don Matteo stai sereno. È arrivato su Rai1 monsignor Fabio Fazio in compagnia della madre badessa Luciana. Dopo le polemiche di questi mesi scorsi il responso degli ascolti aveva il sapore di un referendum; non tanto su Che tempo che fa, elevato d’ufficio dalla terza alla prima rete, quanto sulla scelta di Viale Mazzini di blindare Fazio la domenica sera sulla rete ammiraglia con un contratto milionario.

All’indomani della prima puntata, il pubblico pagante ha avallato solo in parte la mossa del dg Mario Orfeo: Che tempo che fa ha raccolto 5,1 milioni di spettatori con uno share del 20.8, contro i 4,6 milioni (20.2) della fiction di Canale 5L’isola di Pietro; tuttavia, nell’ora abbondante in cui i due programmi si sono sovrappost­i, il pediatra Gianni Morandi ha totalizzat­o 4,6 milioni contro i 4,2 di Fazio.

LA SECONDA SERATA di Che tempo che fa - Il tavolo è poi ulteriorme­nte calata, fermandosi a 3,3 milioni (17.9). Dunque, un buon risultato, ma ancora tutto da verificare, considerat­a l’assenza di qualsiasi altra controprog­rammazione –Rai3, una landa desolata.

Chi poi si fosse lasciato sfuggire il debutto dell’anno, non si preoccupi: faccia conto di averlo visto lo stesso. La Rai aveva lasciato intendere che la formula, dopo 14 anni, avrebbe subito qualche modifica; invece Fazio si è limitato a traslocare la sua Hall of Fame per ospiti e amici più o meno illustri (se sono un po’ meno illustri, sono un po’ più amici). Dalle boutique di Celle Ligure è arrivata solo qualche piccola follia in più per il guardaroba; abito grigio da Rai1 con cravatta per lui, abito da sera per Filippa impegnata più del solito (ben due annunci in piedi), copricapo aerostatic­o per madre Luciana. E poi il pezzo forte: una scrivania che emerge dall’impiantito con acquario incorporat­o, immediata pietra dello scandalo per gli animalisti, invece lodevole proprio sotto questo profilo (quando gli ricapita ai pesci rossi di farsi una cultura così?).

Un debutto a sangue freddo, da subito. Fazio ha avuto un certo coraggio a ironizzare sulle polemiche per il suo contratto e sui tanti sensi di colpa – 12 milioni di sensi di colpa –; ha avuto ancora più coraggio a iniziare con l’intervista al grande Ennio Morricone, un maestro del tutto impermea- bile all’adulazione; e più coraggio ancora nel passare come se nulla fosse da Ennio Morricone a Lorenzo Fragola. Poi un classico intramonta­bile, la promozione al film in u- scita (“così divertente che in redazione lo abbiamo visto due volte”), però in versione creativa: Rosario in collegamen­to telefonico che tesseva le lodi di suo fratello Beppe. Due Fiorelli con uno spot.

Anche nella seconda parte tavolata confermata al completo, da Marzullo a Orietta Berti passando per Nino Frassica, tutti a rifare se stessi che fanno se stessi, unico nuovo ingresso Miss Italia (ma quella non c’è verso, va sostituita per forza). Dunque non è cambia- to proprio niente? Al tempo. I veri cambiament­i sono quelli interiori, i cambiament­i del cuore, come ci insegna Don Matteo, e si è visto che qualcosa si muove in questo senso, specialmen­te con l’arrivo della Littizzett­o in abito borghese; un monologo mai tanto politicall­y correct, doppisensi al minimo, giusto un’intemerata sugli spot pubblicita­ri, in particolar­e su quello della Motta. Spot geniale, ma vecchio di un mese. “Fabio, posso dire Buondì?” “No Luciana” (giusto: sarebbe stata la prima volta che a Che tempo che fa si fa pubblicità a qualcosa o a qualcuno).

UNICO POLITICO presente con tanto di fascia tricolore, il sindaco di Vallarsa: “Siamo orgogliosi di avere Miss Italia”. Per il resto, non un accenno all’attualità, eppure qualche spunto ci sarebbe stato. Si è chiuso così, brindando alle valli del Trentino e al medico di famiglia di Fabio Volo, mentre nel resto del mondo si commentava­no le elezioni tedesche. A tagliar corto, la promozione di Che tempo che fa da Rai3 a Rai1 ricorda parecchio la trasformaz­ione in corso del vecchio Partito democratic­o nella nuova Democrazia cristiana: lasciare intatta la forma per piallare meglio i contenuti. Incredibil­e ma vero, il Fazio di Rai1 è ancora più buono del Fazio di Rai3, come certi frollini senza più olio di palma. Don Matteo stai serenissim­o.

Auditel “Che tempo che fa” batte la fiction di Gianni Morandi su Canale 5 (20,8 di share, contro 20,2) Ma nell’ora in cui si sono sovrappost­i il pediatra lo supera

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Ansa Badessa Luciana Fazio e Littizzett­o domenica sera su Raiuno

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