Da Tor Vergata a Bari Quando il docente finisce alla sbarra
▶DABOLOGNAAROMA. Sono tante le inchieste che in questi anni hanno messo nel mirino il sistema dei concorsi universitari. Nella Capitale è indagato il rettore dei Tor Vergata, Giuseppe Novelli, noto e stimato biologo della facoltà di Medicina. Su di lui pende una richiesta di rinvio a giudizio del pm Mario Palazzi per tentata concussione e induzione alla corruzione. La vicenda è stata raccontata dal Fatto : due ricercatori con l’abilitazione a professori di prima fa- scia hanno fatto ricorso al Tar contro le nomine dirette (senza concorso) di altri candidati a posti di docenti di prima fascia. Novelli non l’ha presa bene e ha minacciato il primo (“O ritira il ricorso oppure noi qui non ci parliamo! ...si cerchi un altro Ateneo!”, le frasi registrate) e prospettato vantaggi al secondo in caso di rinuncia all’impugnazione (poi risultata vittoriosa in primo grado). Queste vicende sono finite in una denuncia sulla quale ha indagato la procura di Roma.
Era invece il 2005 quando un'altra inchiesta, questa volta della Procura di Bologna, accese un faro sui concorsi tenuti alla facoltà di Medicina di Bologna, Brescia e Verona nel 2004. In questo caso non si è arrivati a nulla. Nel 2011 infatti il Tribunale di Bologna ha chiuso il caso con una sfilza di assoluzioni e non doversi procedere.
E ancora. Era nata a Bari un’indagine su presunti concorsi universitari truccati dal 2008 al 2010 per do- centi di prima e seconda fascia in diritto ecclesiastico, costituzionale e pubblico comparato. Nell'ambito di questa inchiesta a marzo del 2011 vennero eseguite perquisizioni in 11 città, da Milano a Reggio Calabria, a carico di 22 docenti. L’indagine è stata stralciata e mandata per competenza alle procure di diverse città. Un filone è arrivato a Roma. Qui è stato indagato per corruzione il giudice costituzionale Augusto Barbara. La sua posizione è stata archiviata ad aprile. Archiviata pure la professoressa Silvia Niccolai, proposta per la Consulta dal M5S. Quando seppe dell'avviso di garanzia, la Niccolai avvisò il Movimento che cambiò cavallo sul quale puntare. Per il gip “non ha posto in essere condotte riconducibili allo schema di corruzione”. Sono finiti a processo altri docenti, come il professor Beniamino Caravita di Toritto, ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico nella Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza.