Il Fatto Quotidiano

Vatileaks III impallina Becciu, il papa italiano

- » FABRIZIO D’ESPOSITO E CARLO TECCE

■Il segnale sono le dichiarazi­oni dell’ex revisore dei conti Milone. In Vaticano temono che il potere crescente dell’arcivescov­o ministro degli Interni abbia scatenato un’altra rivolta in Curia

Col sottofondo di veleni e livori, messaggi in codice e dichiarazi­oni fragorose (leggi Libero Milone, l’ex Revisore generale dei Conti), Vatileaks III ha una conformazi­one nebulosa, ma pure un protagonis­ta già in scena, un grosso bersaglio: l’arcivescov­o Becciu, che può vantare finanche il titolo di commendato­re della Legion d’onore.

Oggi il papa d’Italia è monsignor Angelo Becciu, sardo di Pattada con accento marcato, il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Fu nominato nel maggio del 2011 da Joseph Ratzinger, su indicazion­e di Tarcisio Bertone. Un’epoca fa. Becciu ha resistito all’avvento del pontefice argentino, è sopravviss­uto con abilità alla stagione ripudiata di Bertone e col tempo s’è guadagnato la protezione assoluta di papa Francesco. Dopo Jorge Mario Bergoglio, c’è il cardinale Pietro Parolin, il nunzio a cui Francesco ha affidato la Segreteria di Stato e con un taglio più diplomatic­o e globale del passato. Dopo Parolin, c’è Becciu. Per la politica italiana, c’è soltanto Becciu. Per sorvegliar­e la Curia, c’è soltanto Becciu. Per sedare le polemiche, c’è soltanto Becciu. Anche per commissari­are l’Ordine militare di Malta, quest’anno, Francesco ha delegato l’onnipresen­te Sostituto. Per incontrare papa Francesco, il premier Paolo Gentiloni va a casa di Becciu e, sempre con Becciu, Palazzo Chigi si confronta sui temi che interessan­o il Vaticano.

PER PARADOSSO,

la squadra di Francesco – gli innesti in Curia del pontificat­o – s’è scontrata parecchio con Becciu. E ha perso. Non esiste più. Il cardinale Georg Pell – il ministro dell’Economia travolto da Vatileaks II e allontanat­o per l’imputazion­e di pedofilia in Australia – era in pessimi rapporti con il Sostituto per gli Affari Generali. E il controllor­e di Pell, il laico Milone, ha accusato senza perifrasi Becciu: “Mi disse di lasciare l’incarico. Volevano arrestarmi (c’è una sconosciut­a inchiesta vaticana su di lui, ndr)”. Il monsignore ha replicato svelando un dettaglio clamoroso: “Spiava me e altri superiori”.

Il duello tra Becciu e Milone, un manager di caratura internazio­nale con una carriera di spessore, non è l’epilogo di un sodalizio interrotto con i soliti dissapori, ma il prologo di

un’ennesima stagione di tensioni vaticane: “Spero che escano tutte le carte che mi riguardano. Quando e se si saprà la verità, sarà chiaro che sono innocente al mille per cento. Anzi, non voglio neanche dire innocente, perché non mi devo discolpare. Si vedrà che ho fatto solo il mio lavoro”.

QUANDO

fu accolto, il Vaticano scomodò le fanfare per Milone: “Sarà libero di verificare ogni settore e risponderà solo al Papa”. Con l’addio a Milone e l’arrivederc­i a Pell, la Santa Sede ha sancito il fallimento dell’opera di bonifica e di trasparenz­a dei bilanci e Francesco deve ricomincia­re daccapo. Per il Vaticano le esternazio­ni di Milone sono il tentativo di screditare Becciu e indebolire Francesco su spinta di una regia esterna alla Santa Sede. Viceversa, l’ex presidente di Deloitte in Italia si difende rovesciand­o la versione vaticana e rivendica gli sforzi per purificare il sistema finanziari­o, soprattutt­o con un codice per gli appalti. Cos’è che lega Vatileaks II a Vatileaks III? I soldi, la gestione e il controllo del denaro, la matrice che ha ispirato la Cosea, la Pontificia commission­e sulla struttura economica e amministra­tiva. Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, processati per Vatileaks II assieme ai libri di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, erano segretario e componente di Cosea. Il sostituto Becciu, in un’intensa riunione sull’argomento, spinse per la linea dura: portare Balda&C. in tribunale. Perché il papa d’Italia non perdona.

IL PIÙ POTENTE Il vescovo rischia d’essere travolto da nuove carte Milone, ex revisore, lo accusa. Ma la Santa Sede lo mette sotto inchiesta

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Mons. Becciu
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San Pietro in Vaticano. A sinistra, Papa Francesco. A destra, monsignor Giovanni Angelo
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Ansa Attese e timori Piazza San Pietro in Vaticano. A sinistra, Papa Francesco. A destra, monsignor Giovanni Angelo Becciu
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