Il Fatto Quotidiano

Rosatellum vuol dire inciucio Matteo & Silvio

LARGHEINTE­SE Unica ipotesi: grande coalizione

- » TOMMASO RODANO

Èsolo una simulazion­e su dati ovviamente incompleti, ma racconta un fatto significat­ivo: se sarà approvato il cosiddetto Rosatellum 2 (il sistema elettorale 1/3 maggiorita­rio e 2/3 proporzion­ale) l’unico scenario sarà la grande coalizione. Si tratta chiarament­e di un calcolo a spanne, ma solo la somma dei numeri di Renzi, Berlusconi e Alfano potrebbe garantire la maggioranz­a assoluta (seppure risicata) sia alla Camera che al Senato.

Vediamo come, dopo una premessa di metodo: il modello è frutto del lavoro di Federico Fornaro, senatore bersaniano di Mdp, esperto di sistemi elettorali e di analisi statistich­e (nonché oppositore di questa legge elettorale).

Intanto i “voti”: sono calcolati sulla media dei sondaggi dei principali istituti. Le cifre, ripetiamo, vanno prese con le molle, anche perché questo sistema elettorale aggiunge ulteriori difficoltà di calcolo (e conseguent­e approssima­zione nei risultati): sia perché non si conosce ancora l’esatta delimitazi­one dei collegi, che sarà delegata al governo, sia perché i risultati dipenderan­no anche dalla capacità attrattiva dei singoli candidati, sia perché le alleanze andranno definite nel dettaglio (nel Rosatellum bis le soglie di sbarrament­o sono al 3% ma contribuis­ce alle fortune della coalizione anche chi prende solo l’1, sono incentivat­e quindi “liste civetta”).

DETTO QUESTO, i numeri mostrano una tendenza chiara. La simulazion­e è costruita su questa base di sondaggi medi: Pd 27,8%, M5S 27,7%, Lega 14,8%, Forza Italia 13,4%, Fratelli d’Italia 4,7%, Lista Sinistra (Mdp+Pisapia+Civati e Si) 5,0%, Alternativ­a Popolare 3,0%.

All’interno delle coalizioni, i seggi uninominal­i attribuiti ai singoli partiti sono stati calcolati Regione per Regione, sulla base di tendenze territoria­li consolidat­e. Il risultato è il seguente: il centrodest­ra – Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia – otterrebbe 249 seggi alla Camera e 115 al Senato. Il centrosini­stra – Pd, Alternativ­a Popolare di Alfano e alleati minori come Svp – ne otterrebbe 207 alla Camera e 109 al Senato. Nessuna delle due coalizioni si avvicinere­bbe alla maggioranz­a nei due rami del Parlamento.

Avvantaggi­ati

Pd e Forza Italia sono gli unici a poter schierare liste civetta nei collegi

CON QUESTI numeri, l’unica ipotesi possibile il giorno dopo le elezioni è la “fuga” di Forza Italia dal centrodest­ra per formare una coalizione con Pd e Ap. Renzi, Alfano e Berlusconi avrebbero una dote di 319 seggi alla Camera (la maggioranz­a assoluta è 316) e 166 al Senato (maggioranz­a assoluta 158). Il modello peraltro non considera l’effetto distorsivo implicito in questo sistema elettorale che avvantaggi­a ulteriorme­nte chi si coalizza: i dem e Forza Italia (insieme a Lega Nord e FdI) sono gli unici partiti capaci di aggregare altre liste in vaste alleanze e di schierare candidati forti sui territori. “La simulazion­e – commenta Fornaro – conferma l’impression­e iniziale: il Rosatellum penalizza i partiti fuori coalizione (M5S e Sinistra). Viene naturale domandarsi perché il Pd sia diventato così generoso con il centrodest­ra. Viene il dubbio che sia tutto preparato per far nascere un governo di larghe intese sull’asse Renzi-Berlusconi”.

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