Rosatellum vuol dire inciucio Matteo & Silvio
LARGHEINTESE Unica ipotesi: grande coalizione
Èsolo una simulazione su dati ovviamente incompleti, ma racconta un fatto significativo: se sarà approvato il cosiddetto Rosatellum 2 (il sistema elettorale 1/3 maggioritario e 2/3 proporzionale) l’unico scenario sarà la grande coalizione. Si tratta chiaramente di un calcolo a spanne, ma solo la somma dei numeri di Renzi, Berlusconi e Alfano potrebbe garantire la maggioranza assoluta (seppure risicata) sia alla Camera che al Senato.
Vediamo come, dopo una premessa di metodo: il modello è frutto del lavoro di Federico Fornaro, senatore bersaniano di Mdp, esperto di sistemi elettorali e di analisi statistiche (nonché oppositore di questa legge elettorale).
Intanto i “voti”: sono calcolati sulla media dei sondaggi dei principali istituti. Le cifre, ripetiamo, vanno prese con le molle, anche perché questo sistema elettorale aggiunge ulteriori difficoltà di calcolo (e conseguente approssimazione nei risultati): sia perché non si conosce ancora l’esatta delimitazione dei collegi, che sarà delegata al governo, sia perché i risultati dipenderanno anche dalla capacità attrattiva dei singoli candidati, sia perché le alleanze andranno definite nel dettaglio (nel Rosatellum bis le soglie di sbarramento sono al 3% ma contribuisce alle fortune della coalizione anche chi prende solo l’1, sono incentivate quindi “liste civetta”).
DETTO QUESTO, i numeri mostrano una tendenza chiara. La simulazione è costruita su questa base di sondaggi medi: Pd 27,8%, M5S 27,7%, Lega 14,8%, Forza Italia 13,4%, Fratelli d’Italia 4,7%, Lista Sinistra (Mdp+Pisapia+Civati e Si) 5,0%, Alternativa Popolare 3,0%.
All’interno delle coalizioni, i seggi uninominali attribuiti ai singoli partiti sono stati calcolati Regione per Regione, sulla base di tendenze territoriali consolidate. Il risultato è il seguente: il centrodestra – Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia – otterrebbe 249 seggi alla Camera e 115 al Senato. Il centrosinistra – Pd, Alternativa Popolare di Alfano e alleati minori come Svp – ne otterrebbe 207 alla Camera e 109 al Senato. Nessuna delle due coalizioni si avvicinerebbe alla maggioranza nei due rami del Parlamento.
Avvantaggiati
Pd e Forza Italia sono gli unici a poter schierare liste civetta nei collegi
CON QUESTI numeri, l’unica ipotesi possibile il giorno dopo le elezioni è la “fuga” di Forza Italia dal centrodestra per formare una coalizione con Pd e Ap. Renzi, Alfano e Berlusconi avrebbero una dote di 319 seggi alla Camera (la maggioranza assoluta è 316) e 166 al Senato (maggioranza assoluta 158). Il modello peraltro non considera l’effetto distorsivo implicito in questo sistema elettorale che avvantaggia ulteriormente chi si coalizza: i dem e Forza Italia (insieme a Lega Nord e FdI) sono gli unici partiti capaci di aggregare altre liste in vaste alleanze e di schierare candidati forti sui territori. “La simulazione – commenta Fornaro – conferma l’impressione iniziale: il Rosatellum penalizza i partiti fuori coalizione (M5S e Sinistra). Viene naturale domandarsi perché il Pd sia diventato così generoso con il centrodestra. Viene il dubbio che sia tutto preparato per far nascere un governo di larghe intese sull’asse Renzi-Berlusconi”.