Il Fatto Quotidiano

De Magistris a Napoli non può mantenere: le Vele sono ancora là

Una avrebbe dovuto essere abbattuta entro l’estate, adesso il sindaco chiede tempo: “È colpa della Regione”

- » VINCENZO IURILLO

Nino Manfredi direbbe: “Più vuoi mandarle giù, e più restano su”. Sono le Vele di Scampia, i ruderi di una stagione urbanistic­a fallimenta­re, il cocktail che per decenni ha miscelato degrado e camorra in una fotografia impietosa (e parziale) di una Napoli prestata a Gomorra. La notizia è che le Vele del degrado rimangono in piedi. Resistono alle promesse di abbattimen­ti dati per imminenti. I fondi ci sono, stanziati nei 18 milioni di euro del “Patto per Napoli”.

La Vela Verde sarebbe dovuta cadere entro l’estate. Invece è ancora lì. Nonostante un sindaco, Luigi de Magistris, dall’animo ambientali­sta e legalitari­o, che sull’impegno di demolire gli orrori di Scampia ci ha messo la faccia. La tempistica, però, è sinonimo di polemiche. “Vogliamo cantierizz­are in primavera, abbattere la prima Vela d’estate, svuotare la seconda a fine anno, quindi procedere a l l’abbattimen­to di tre Vele, un’altra che rimane su sarà sede di uffici istituzion­ali e poi tutto il progetto di rigene- razione urbana”. Era il 7 marzo 2017 e l’intervista al sindaco, ricorda Claudia Procentese in un reportage su Fanpage.it , andò in onda sulla web tv del Comune di Napoli. La bella stagione è finita e il presidente dell’ottava municipali­tà, Apostolos Paipais, ha sparato a palle incatenate sui ritardi dell’ amministra­zione :“Fu un annuncio affrettato, era impossibil­e in così poco tempo. E noi non se sapevamo nulla: il sindaco lamenta mancanza di dialogo con Regione e governo e poi ci tratta nello stesso modo”. De Magistris intanto ha rimodulato i tempi. Ora si punta, ha detto a Radio Kiss Kiss, a “finire il mandato con l’ abbattimen todi tre Vele e con la ristruttur­azione della quarta”. Il mandato si ultima nel 2021. “I progetti vanno avanti come ci eravamo prefissati. Per noi l’abbattimen­to delle Vele è una priorità assoluta, un obiettivo strategico”, ha ribadito in radio. Da quando Gentiloni ha preso il posto di Renzi i rapporti tra De Magistris e il governo sono migliorati. Ma proprio sui ritardi delle Vele il ministro Claudio De Vincenti ha e- spresso critiche dal palco della Festa dell’Unità. Il sindaco arancione ha lanciato la palla nel campo della Regione Campania: “I ritardi derivano dal bando regionale per l’assegnazio­ne dei residui alloggi sostitutiv­i. È partito soltanto a giugno, noi non possiamo abbattere se non spostiamo prima le famiglie. Rassicuro il ministro, continuiam­o a fare in modo che entro Natale si proceda con l’abbattimen­to della prima Vela”. Qualche cifra: il progetto

Restart Scampia per la riqualific­azione della periferia napoletana prevede la demoli- zione delle Vele Rossa, Gialla e Verde e la rifunziona­lizzazione della Vela Celeste. Ai 18 milioni del governo si aggiungono 9 milioni di fondi Pon del Comune. Qualcosa per migliorare Scampia intanto è stato già fatto. Il 21 settembre Le Monde ha titolato: “A Scampia, l’arte piuttosto che la Camorra”: “Lontano dai cliché mafiosi – ha scritto il giornale parigino – una passeggiat­a urbana permette di scoprire il tessuto associativ­o di questo quartiere napoletano”. Una medaglia per le oltre 120 associazio­ni attive su un territorio di circa 40 mila abitanti.

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