Com’è sta banca centrale? Indipendente! (pure da te)
La domanda “come so’ ste olive?”, fin da Borotalco di Verdone, ha una riposta facile ed esaustiva: so’ greche. Pure se uno chiede “ma com’è sta banca centrale?” la replica è immediata. Gli studiosi della scuola economica “Maria Brega” di Tor Pagnotta e i politici di mezzo mondo la ripetono in coro: “È indipendente!”. Balla da sola, fluttua nell’astratto dell’ideologia che l’ha partorita e del desiderio di autoconservazione. La Bce, in particolare, che non è nemmeno la banca di uno Stato, è indipendentissi- ma: da governi, Parlamenti, preoccupazioni d’ordine etico, opinioni pubbliche. E perché è indipendente? Ma perché sennò i politici coi soldi fanno le cose brutte clientelari, dicono i banchieri (e i politici, incredibilmente, annuiscono). Ora una domanda più complessa: com’è st’Europarlamento? Tecnicamente è un equivoco, non essendo - la Babele bilocata di Strasburgo e Bruxelles - nemmeno la vera sede del potere legislativo. Approfondendo: questo semi-Parlamento ha mai messo in dubbio l’im- macolata concezione dell’i n d ipendenza della Bce? Giammai, è dogma. E dunque: perché ora tanti europarlamentari si stupiscono che i miliardi del Quantitative easingfiniscono (pure) a società del gioco d’azzardo (Novomatic), del software d’azzardo (Volkswagen), dell’arma d’assalto (Thales) e altre ancora che fanno sanguinare il cuoricino delle persone perbene? Non s’era detto che la banca centrale è indipendente? Mo’ che volete? L’etica pubblica senza confronto col potere è uno sport amatoriale.