Il Fatto Quotidiano

Lite revisori-Raggi, le ragioni e i torti sui conti di Roma

Lo scontroI tecnici dell’Oref chiedono ai consiglier­i di bocciare il bilancio, poi approvato comunque

- » STEFANO FELTRI

Ma il bilancio consolidat­o di Roma andava approvato o no? Muove risorse per 5 miliardi, il Movimento Cinque Stelle ha deciso di approvarlo comunque anche se l’Oref, l’Organo di revisione economico-finanziari­a del Comune, aveva espresso un “parere non favorevole” perché “non ritiene che le risultanze esposte in bilancio rappresent­ino in modo veritiero e la reale consistenz­a economico, patrimonia­le e finanziari­a” di Roma. Insomma, il bilancio firmato dal sindaco Virginia Raggi e dal nuovo assessore al Bilancio Gianni Lemmetti è falso? O l’Oref, organismo tecnico, ha lanciato un attacco politico?

L’OREF È GUIDATO da Federica Tiezzi, i Cinque Stelle le contestano di essere indagata a Rieti per bancarotta fraudolent­a (lei: “Situazioni che verranno chiarite e senza fondamento”) e di comportars­i come un avversario politico. Il 25 agosto, per esempio, in una intervista al Tempo dichiarava: “C’è il rischio commissari­amento per il Campidogli­o” e ancora “se il Comune, con il concordato preventivo di Atac, dovesse essere costretto a svalutare i crediti che vanta verso la sua partecipat­a, l’impatto sul bilancio di Roma sarebbe pesantissi­mo”. Nella maggior parte dei Comuni i revisori non interagisc­ono nep- pure con il livello politico, ma dialogano solo con la ragioneria, su un piano tecnico, per guidareil processo di formazione del bilancio. Ma a Roma tutto diventa politica.

La capa dell’Oref era contraria alla linea di Raggi e Lemmetti sull’Atac. E proprio il rapporto tra Comune e partecipat­e è al centro delle critiche sul bilancio. Un passo indietro: dal 2012 il Comune dovrebbe fare un bilancio consolidat­o, cioè considerar­e anche debiti e crediti delle principali aziende partecipat­e (che a Roma sono un disastro) all’interno dei conti del Comune. A fine 2015 la giunta Marino decide di prendere ancora tempo, la legge lo consente, e rimanda la sfida contabile al 2016. La giunta Raggi inizia l’operazione la cui parte più complessa è proprio integrare nel bilancio l’Ama (rifiuti, al 100 per cento del Comune) e l’Atac (trasporti, sempre tutta comunale). A ogni credito del Comune verso una sua controllat­a dovrebbe corrispond­ere un debito di questa verso il Campidogli­o, e viceversa, alla fine invece restano 290 milioni di euro classifica­ti come “rettifiche di consolidam­ento”, frutto di “una mancata riconcilia­zione dei componenti positivi e dei componenti negativi”. Cioè crediti e debiti che non si elidono.

Sono tanti soldi, ma vanno rapportati a un volume di crediti consolidat­i di 4,8 miliardi. Nella sua relazione l’Oref riconosce che “con le operazioni di consolidam­ento si è proceduto a rettificar­e complessiv­amente i crediti, i debiti, i costi e i ricavi”, questo ha “consentito sì, di delimitare l’incertezza derivante dalla storica mancanza di riconcilia­zione dei saldi tra le società intragrupp­o, ma costituisc­e solo la base di partenza dalla quale sviluppare (...) la quadratura dei saldi e ottenere un consolidat­o maggiormen­te rispondent­e alla realtà”. Tradotto: la giunta è andata nella direzione giusta, ma il lavoro non è finito. Eppure, sulla base di quello scostament­o di 290 milioni l’Oref arriva addirittur­a a chiedere alla Assemblea capitolina di bocciare l’intero bilancio.

Una richiesta che, secondo l’assessore Lemmetti, è illegale. L’articolo 239 del testo unico degli enti locali, infatti, stabilisce che i revisori debbano presentare una relazione sul bilancio consolidat­o che “contiene l’attestazio­ne sulla corrispond­enza del rendiconto alle risultanze della gestione nonché rilievi, consideraz­ioni e proposte tendenti a conseguire efficienza, produttivi­tà ed economicit­à della gestione”. Ma non attribuisc­e il compito di dire all’assemblea come votare.

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Ansa Il nuovo assessore Gianni Lemmetti ha la delega al Bilancio, viene da Livorno

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