Il Fatto Quotidiano

Lorenzin e l’Istituto di Sanità all’attacco: “Capitale malmessa”

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Ricciardi (Iss): “Peggiorano gli indici di salute”. La ministra: “Piena di droga” Anche Calenda “sgrida” la sindaca

Non bastava il parere sfavorevol­e al bilancio consolidat­o da parte dei revisori dell’Oref. Virginia Raggi deve fare i conti anche con un’altra bocciatura, quella dell’Istituto Superiore della Sanità, secondo cui “Roma è l’unica tra le 28 capitali europee che ha peggiorato i suoi indicatori di salute negli ultimi anni”. “Tutti gli indicatori, da quello più solido che è l’aspettativ­a di vita, alla mortalità infantile, alle patologie tumorali e al diabete, fanno registrare un peggiorame­nto rispetto al resto d’Italia”, ha spiegato Walter Ricciardi, presidente dell’Iss.

È stata ancora una giornata di attacchi e critiche per la sindaca di Roma. Dallo stesso convegno in cui l’Iss ha sparato a zero sulle condizioni dei cittadini della Capitale (senza però specificar­e in base a quali dati, e su quale periodo di tempo; la Raggi è in carica da poco più di un anno), è arrivato anche un altro giudizio sommario e inappellab­ile. “Roma è una città piena di droga”: parola di Beatrice Lorenzin, ministra della Sanità. Anche qui poche (anzi, nessuna) statistich­e a supporto dell’affermazio­ne: “Rivediamo le siringhe per strada, i tossici, gli spacciator­i di eroina. Senza parlare della cocaina, siamo pieni”. L’esponente alfaniana ha solo certezze (“il declino è sociale e di legalità”), ma se non altro la stroncatur­a non si limita al solo mandato della Raggi: “Sono 20 anni che mancano politiche attive sulle periferie”.

A chiudere il cerchio, la tirata d’orecchie di Carlo Calenda, che minaccia di annullare il tavolo istituzion­ale per il rilancio della Capitale. Colpa ovviamente della Raggi che, stando al ministro dello Sviluppo Economico, non rispondere­bbe al telefono: “L’ho chiamata tre giorni fa, se entro lunedì non ho una conferma della data per l’incontro sconvoco il tavolo.” “Fa un dispetto alla Capitale, non a me”, la replica della prima cittadina.

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B. Lorenzin

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