Il Dap: “Ci sono 41-bis in lista d’attesa” Regole: colloqui coi bimbi senza barriere
Mancano i posti al carcere duro. Nuove norme per gli Istituti di pena
cere duro, abbattendo il tabù del divieto di contatto con i familiari, se sono minori di 12 anni: i colloqui con figli e nipoti potranno avvenire “senza vetro divisorio per tutta la durata, assicurando la presenza del minore nello spazio riservato al detenuto e la contestuale presenza degli altri familiari dall’altra parte del vetr o”. Sarà un colloquio video registrato e dovrà avvenire “evi- tando forme di contatto diretto con ogni familiare ad u lt o ”, per scongiurare la fuoriuscita all’esterno di notizie e “in ogni caso il predetto posizionamento e la successiva riconsegna del minore ai familiari dovrà avvenire sotto stretto controllo da parte del personale di polizia addetto alla vigilanza”.
“Si tratta di un provvedimento frutto di un’interlocuzione con la Procura antimafia, il Dap e il garante per i detenuti – ha osservato il guardasigilli Andrea Orlando – che dà omogeneità all’applicazione del 41 bis, evitandone ogni forma di arbitrio e di misure impropriamente afflittive. Bisogna, infatti, sempre ricordare che le restrizioni inflitte dal 41 bis non sono una pena aggiuntiva, ma uno strumento teso a isolare i boss, separandoli dal resto dell’organizzazione e riducendone così il potere criminale” ha aggiunto il ministro, che ricorda come “lo Stato è tenuto a rispettare le regole anche quando è chiamato a contrastare i suoi peggiori nemici”.
Nel regolare la vita dei detenuti al 41 bis la circolare del Dap si occupa dell’assisten- za sanitaria, del lavoro, dell’istruzione, delle perquisizioni, stabilendo le visite del garante, gli incontri coi familiari, la ricezione dei pacchi e della corrispondenza, fino al divieto di fumo e ai canali televisivi ammessi in cella: consentiti Rai, Mediaset, La7, Cielo, Iris e Tv 2000.