L’accusa in prima pagina, l’archiviazione no
A giugno titoloni sul magistrato indagato, ieri nascosta la richiesta di archiviazione
Chi avesse dato un’occhiata di sfuggita ai giornali – tutti i giornali – del 28 giugno scorso, o anche ascoltato i titoli dei tg o guardato le home page dei siti d’informazione del giorno prima, si sarebbe senz’altro accorto che Henry John Woodcock, il pm napoletano che ha aperto l’inchiesta sul mega-appalto Consip in cui è poi stato coinvolto il padre di Matteo Renzi, era indagato per aver passato notizie coperte da segreto al Fatto Quotidiano insieme alla giornalista e conduttrice Rai Federica Sciarelli. Nelle prime pagine di ieri, salvo il Fatto, non c’era invece traccia della richiesta di archiviazione formulata in poche settimane dai pm romani per le ipotesi di reato a carico di Sciarelli e Woodcock.
Vince, per distacco, Il Giornale della famiglia Berlusconi: aprì la prima pagina sull’inquirente inquisito il 28 giugno e ieri ha dedicato appena un trafiletto alla richiesta di archiviazione.
Segue La Stampa: l’avviso di garanzia era al centro della prima pagina, appena sotto il titolo di apertura e con tanto di foto del magistrato; ieri solo un mezzo colonnino a pagina 11.
Repubblicaalmeno ha fatto un articolo, ma in fondo a una pagina interna, nulla a che vedere con l’iscrizione nel registro degli indagati che era stata strillata a due colonne in prima pagina. Come sul Corriere della Sera, che il 28 giugno mise una grande foto del pm in copertina proprio sotto il titolo d’apertura e sul Messaggero , dove la foto però era più piccola ma il titolo più largo: ieri su entrambi i giornali la notizia della richiesta di archiviazione compariva in due aperture di pagine interne.