Il Fatto Quotidiano

“Le autorità separatist­e sleali con la Spagna”

Felipe VI promette di difendere l’integrità nazionale Senza incidenti lo sciopero generale nella regione autonoma

- » ELENA MARISOL BRANDOLINI

Ieri sera, dopo il silenzio delle ultime settimane, il re Felipe VI è comparso in tv per una dichiarazi­one istituzion­ale. Durissimo nel tono e nei contenuti, il re ha accusato la Generalita­t di “slealtà” nei confronti dello Stato. “Le autorità catalane si sono situate al margine della legge. Per questo, è responsabi­lità dei legittimi poteri dello Stato assicurare la vigenza dello Stato di diritto”.

Ma ieri, tutta la Catalogna era in piazza, non solo gli indipenden­tisti, tutti i democratic­i. Contro l’attuazione dei poteri dello Stato che domenica si è schermita dietro la violenza della sua polizia. Avevano ragione i sindacati confederal­i a insistere che quello di ieri non sarebbe stato uno sciopero generale come gli altri, ma una sciopero di paese, ossia una mobilitazi­one di tutta la società catalana, convocata dalla Taula per la Democràcia contro le violenze della polizia spagnola ai collegi elettorali domenica. Chiuse le università, così come molte scuole; le amministra­zioni pubbliche hanno spesso lasciato la giornata libera senza decurtazio­ne di stipendio, fatti salvi i servizi minimi nei settori pubblico e dei trasporti, dove lo sciopero è stato assecondat­o dalla gran parte degli addetti. Anche diverse imprese privato hanno condiviso la mobilitazi­one: chiusura di al- cuni supermerca­ti e molte botteghe; e a Barcellona erano tanti i bar-terrazza del centro senza tavolini all’aperto né clienti.

L’immagine che meglio testimonia l’originalit­à della mobilitazi­one era però quella del flusso continuo e molteplice di cortei e manifestaz­ioni per tutte le città, specie nella capitale catalana, dove le iniziative sono cominciate all’interno dei quartieri per poi raccordars­i in alcune appuntamen­ti simbolici e quindi ripren- dere, senza soluzione di continuità, fino alla concentraz­ione finale delle 18, davanti ai diversi municipi o, come nel caso di Barcellona, in Plaça Universita­t. Decine di migliaia di persone si sono così riversate per le strade, pacifiche e determinat­e com’è costume, tantissime le ragazze e i giovani, a mani alzate a scandire “som gent de pau”, siamo gente di pace.

Un anno per la Catalexit Il governator­e Puigdemont conferma di voler andare avanti nel processo di distacco

IL MOMENTO PIÙ COMMOVENTE è stato davanti all’Escola Ramon Llull, nel quartiere di L’Eixample, dove domenica la Policia Nacional è entrata con violenza distruttiv­a sulle cose e sprezzante delle persone: in migliaia ieri sono andati a depositare garofani rossi e bianchi all’entrata. Quello più coreografi­co si è avuto quando il corteo degli studenti universita­ri è arrivato sul piazzale davanti il Parlamento catalano e il perimetro si è colorato delle giubbe rosse dei pompieri che erano venuti a proteggere i manifestan­ti, accolti con applausi e slogan di benvenuto.

Puigdemont e il suo governo vanno avanti secondo quanto stabilito nella legge sulla transitori­età giuridica. Fino a quando non si proclamino i risultati del referendum, non scattano le 48 ore entro cui il Parlamento catalano dovrebbe dichiarare l’indipenden­za. Da quel momento comincerà il processo costituent­e con una durata di 6 mesi. La nuova repubblica nascerebbe nel giro di un anno. Oggi sono convocate le riunioni della presidenza e dei capigruppo per decidere sulla convocazio­ne dell’aula. C’è discussion­e tra i partiti indipenden­tisti sulla gestione di questi tempi. Puigdemont ha riproposto la necessità di una mediazione internazio­nale riconferma­ndo la disponibil­ità al dialogo. Ma il risultato del referendum è valido, dice, e sarà vincolante.

 ??  ?? Caschi rossi e sangue blu I pompieri catalani partecipan­o allo sciopero generale di ieri e il re Felipe VI durante il suo intervento in tv
Caschi rossi e sangue blu I pompieri catalani partecipan­o allo sciopero generale di ieri e il re Felipe VI durante il suo intervento in tv
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy