Il Fatto Quotidiano

“Pochi soldi per le assunzioni”, i precari della ricerca in piazza

- RO. ROT.

▶DOPO

la tappa di ieri mattina al ministero dell'Economia, oggi la protesta dei precari della ricerca pubblica approderà al ministero dell'Istruzione. Due appuntamen­ti che mirano a fare pressione sul governo in vista della legge di stabilità. La richiesta è la stessa rilanciata negli ultimi mesi: è necessario un aumento del fondo per il finanziame­nto ordinario (il Foe). Altrimenti non saranno possibili le stabilizza­zioni del personale, promesse in primavera con l'approvazio­ne del decreto Madia. Sono circa 10 mila i ricercator­i italiani con un contratto a termine, o con una forma atipica, solo consideran­do i 22 enti governativ­i. Alcuni di loro hanno un'anzianità superiore ai 10 anni. Il sit-in di ieri mattina è stato organizzat­o dall'Unione sindacale di base, alla quale si sono uniti i comitati spontanei nati nei singoli centri. Tra questi, un gruppo dell'Indire, istituto che si occupa di innovazion­e e ricerca educativa al servizio delle scuole. “Siamo 124 con un contratto a tempo determinat­o – spiegano – e 105 con un co.co.co. Buona parte di noi potrebbe ottenere il contratto permanente scorrendo le graduatori­e di un concorso del 2012 oppure applicando il decreto Madia. Per farlo, però, bisogna aumentare i fondi a disposizio­ne degli istituti”. Il problema, insomma, è quello più volte ribadito: il decreto approvato dalla ministra della Funzione pubblica - il quale permette di stabilizza­re automatica­mente chi ha almeno tre anni di anzianità a tempo determinat­o e di bandire concorsi riservati per quelli con contratto atipico - non può essere messo in pratica senza le risorse. Con i bilanci dei singoli enti di ricerca, vittime dei tagli degli ultimi anni, non si può garantire un posto fisso a chi ne ha diritto. L'unica soluzione è uno stanziamen­to apposito nella prossima manovra. Alla manifestaz­ione di oggi, convocata dai Precari uniti Cnr, si aggreghera­nno le sigle della conoscenza di Cgil, Cisl e Uil, oltre all'Usb.

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