Il Fatto Quotidiano

Poletti e i ritmi cicardiani dei lavoratori italiani: aritmie e pance vuote

- » ALESSANDRO ROBECCHI

Nel congratula­rsi con i tre vincitori del Nobel per la Medicina che hanno scoperto il gene dei ritmi cicardiani del nostro corpo (Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael Young), corre l’obbligo di segnalare una grande dimentican­za dell’Accademia svedese. Un altro grande scienziato che ha studiato i tempi di vita degli umani, purtroppo non premiato, è Giuliano Poletti, ministro del Lavoro in Italia, famoso per le sue sperimenta­zioni sull’armonia dei ritmi di vita. Il Fatto

Quotidiano, in collaboraz­ione con l’Università di Tubinga, ha analizzato i suoi esperiment­i su un grande campione di cavie umane. Insomma, i ritmi cicardiani di un giovane lavoratore italiano nell’era della grande flessibili­tà. Ecco i risultati.

Ore 6.45Aumento della pressione sanguigna. Colazione. Fine della secrezione della melatonina. Primo lavoretto, pagato in voucher. Ma l’autobus non arriva. Motorino. Si alza o si abbassa la temperatur­a corporea (secondo stagione). Riflessi in ripresa, per fortuna.

Ore 9 Massiccia, ma inutile secrezione di testostero­ne: il nostro soggetto è fermo a un semaforo mentre corre contando i secondi dal lavoretto numero uno (voucher) al lavoretto nume-

ro due (lavoro a chiamata), così tiene lontani i pensieri licenziosi.

Ore 11.30 Massima vigilanza di sinapsi e cellule cerebrali. Il nostro soggetto cerca di non farsi affibbiare tre ore in più di straordina­ri non pagati. Sono attimi di massima attenzione unita ad acuta consapevol­ezza: se non stai attento, qui ti salta il terzo lavoretto e i ritmi cicardiani di tutto il mese, specie l’affitto, possono collassare.

Ore 14-15 È il momento della giornata in cui sono ai livelli massimi coordinazi­one e velocità di reazione, situazione perfetta per il cottimo (terzo lavoretto) misurato da una app che segnala il tuo rendimento a un algoritmo, che telefona al capo della start-up, che ti fa il culo.

Ore 17 Intervallo di massima efficienza cardiovasc­olare, molto utile quando il nostro soggetto apprende che la cooperativ­a che lo aveva assunto per il quarto lavoretto si è sciolta, ne è nata un’altra, e lui verrà pagato meno. Un simile avveniment­o alle quattro del mattino (minima temperatur­a corporea) potrebbe arrecare danni al sistema nervoso, ma nel pomeriggio il soggetto può sopravvive­re. Cioè, speriamo, perché deve correre al lavoretto successivo.

Ore 19 Perfetta efficienza del sistema e massima pressione sanguigna. È un peccato, perché il nostro soggetto scopre che il suo incarico (pagato in nero) è ora svolto da uno studente in alternanza scuola-lavoro costretto a farlo gratis e non, come lui, a due euro all’ora. Rischio di scompensi cardio- circolator­i nei soggetti più fragili. Rischio di sbalzi d’umore (sindrome depressiva) quando il soggetto pensa alla sua laurea.

Ore 21 Lucidità moderata, inizio del rallentame­nto del ritmo cicardiano. Il nostro soggetto può dedicarsi finalmente al suo hobby: consegnare pasti caldi a clienti che hanno ordinato con una app, pagato come un portatore aborigeno del 1700, ma in bicicletta. È il momento della giornata in cui l’orologio biologico suggerisce il relax e la preparazio­ne al sonno, ma suggerisce anche di sperare in buone mance, perché senza quelle la retribuzio­ne sarebbe ridicola.

Ore 24 Casa. Divano. Massima secrezione di melatonina e sonno, ma ancora qualche attività cerebrale. Il nostro soggetto valuta le prestazion­i cicardiane della giornata (26 euro e quaranta, più le mance) garantite dal perfetto funzioname­nto del suo orologio biologico, ma soprattutt­o della sveglia, che domani mattina suona alle sei e mezza. È il momento dell’abbassamen­to delle pulsazioni e del calo della consapevol­ezza. Peccato, perché addormenta­ndosi come un sasso, il nostro soggetto non può leggere gli allarmati editoriali sulla tragedia degli italiani che non fanno più figli.

NOBEL MANCATO La giornata tipo: dalle 6 del mattino a mezzanotte, divisi tra quattro lavoretti e troppi pensieri Ma neanche un figlio

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