Il Fatto Quotidiano

Fava: “Nelle liste ci sono anche gli amici dei boss”

Impresenta­bili Nel 2014 Riccardo Pellegrino annunciava al figlio di un latitante: “Sarò candidato alle Regionali”. Musumeci mantiene la promessa

- » MARCO FRANCHI

“Pogliese ( eurodeputa­to siciliano di Forza Italia, ndr) nella segreteria... mi hanno abbassato i pantaloni, lo sai che mi ha detto davanti a tutti? Che sono il prossimo candidato alle Regionali”. È il 25 maggio 2014: mentre cala il sipario sulle Europee, Riccardo Pellegrino, capogruppo di Forza Italia a Catania, annuncia felice a Carmelo Mazzei, figlio del latitante della cosca dei Cursoti, le promesse ricevute in vista delle prossime elezioni.

A TRE ANNI di distanza la parola data è stata mantenuta: nelle liste di Nello Musumeci, il candidato governator­e del centrodest­ra, c’è pure il consiglier­e comunale recordman di preferenze, “nostalgico” dei “bei tempi andati” del boss Nitto Santapaola in grado di tenere a bada ladri e spaccia- tori nel quartiere catanese di San Cristoforo (“se in campo ci fossero state persone di spessore, mafiosi, tutto questo manicomio non c’era…”).

Lui è uno degli impresenta­bili delle liste siciliane “che rivendican­o, pur non avendo commesso reati, l’a p pa r t enenza a famiglie mafiose”, come denuncia Claudio Fava, candidato governator­e della sinistra nonché vicepresid­ente della Commission­e parlamenta­re antimafia. “Bisogna capire da che parte stare, se da quella dei Santapaola e degli Ercolano oppure dall’al tr a parte”. Famiglie storiche della mafia catanese impegnate nella raccolta di voti per i propri candidati. Quando Pellegrino si lamentava dell’interpreta­zione del voto di scambio, Carmelo Mazzei commentava: “E infatti lì il sindaco Bianco non si sta pronuncian­do, perché è il primo che se ne va a Librino, non si pronuncia lì, non può parlare lui”.

A Librino c’è pure Lorenzo Leone – presidente della circoscriz­ione Librino-San Giorgio, il fratello Gaetano condannato in via definitiva per mafia ed estorsioni – che invita via sms gli “amici” alle riunioni elettorali: “Vi aspetto nella sede di Zia Lisa seconda (dove Leone ha un patronato, ndr), in vista delle elezioni Regionali. Il nostro candidato è Luca Sammartino”. Uno dei nomi presenti nelle liste a sostegno di Fabrizio Micari, il rettore candidato del Pd e degli alfaniani. “Fa la campagna – accusa Fava – nello stesso territorio in cui, secondo la magistratu­ra, è stata accertata l’appartenen­za del fratello Gaetano al clan Santapaola”. Il diretto interessat­o, però, minaccia querela: “Non gli permetto di ingiuriarm­i con affermazio­ni gravi e false, accusandom­i addirittur­a di essere un referente di Cosa Nostra. Leone è un incensurat­o che ha la sventura di avere un fratello pregiudica­to con il quale, peraltro, non ha rapporti da anni”.

In conferenza stampa Fava ha offerto ai giornalist­i carte giudiziari­e, per poi affondare il colpo finale contro Musumeci, che da presidente dell’Antimafia regionale sollevò il caso Pellegrino, e oggi si ritrova a ospitarlo nella lista di Forza Italia a sostegno della sua candidatur­a: “Se sei candidato alla presidenza della Regione non puoi alzare le mani al cielo a sperare che non vengano candidati. Se mi avessero chiesto la candidatur­a di uno come Pellegrino, avrei preso il cappello e me ne sarei andato”. Archiviato in passato per ben due volte, l’avvocato capogruppo in Comune di Forza Italia è finito pure in un’altra indagine del Gico della Guardia di Finanza, che tre anni fa lo riprese in un video durante una visita nella redazione catanese di Live Sicilia a braccetto con Carmelo Mazzei, incensurat­o, figlio di Nuccio all’epoca latitante, e nipote di Santo, il boss dei Cursoti catanesi che il 5 novembre del ‘92, in piena stagione stragista, piazzò un proiettile di artiglieri­a nel giardino di Boboli a Firenze. I due chiesero invano al cronista, Antonio Condorelli, di non pubblicare più il cognome Mazzei e nel video si vede il politico obbedire al figlio del malavitoso, che gli ordina di allontanar­si per parlare da solo col giornalist­a.

TUTTO MATERIALE per la Commission­e Antimafia (di cui Fava è vicepresid­ente) che dalla prossima settimana sarà in Sicilia per passare al setaccio le liste ormai presentate (il termine scade oggi). E i casi borderline potrebbero essere diversi. Tra questi, anche quello di Riccardo Gallo Afflitto, presente nelle liste di Forza Italia ad Agrigento a sostegno di Musumeci, fedelissim­o di Marcello Dell’Utri e accusato dal pentito Daniele Sciabica di essere stato mandante dell’omicidio di Pietro Gambino, da lui ucciso nel 1989: una “punizione”– secondo la sua versione – ordinata da Gallo, che gli avrebbe commission­ato un furto ai suoi genitori e si sarebbe però impadronit­o del bottino. Gallo fu archiviato, il pentito ritenuto credibile e condannato a vent’anni.

La denuncia di Fava ”Il fratello di un mafioso fa campagna al candidato di Micari” Lui minaccia querela

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Ansa/LaPresse Ecco le liste Nello Musumeci, candidato del centrodest­ra e il rettore Fabrizio Micari, uomo del Pd
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LUCA SAMMARTINO A sostegno di Micari a Catania
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RICCARDO PELLEGRINO Consiglier­e comunale in lista con FI
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Il candidato autore della denuncia
CLAUDIO FAVA Il candidato autore della denuncia

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