Banche, ora Casini decide cosa si può chiedere e cosa no
Prima di fare domande in audizione, Casini dovrà approvarle
Sarà
Pier Ferdinando Casini a decidere quali domande potranno essere poste ai testimoni chiamati in audizione, e quali no. E sarà sempre Pier Ferdinando Casini (insieme ai membri del suo ufficio di presidenza, in cui non c’è il M5S) a decidere quali degli atti saranno coperti o meno dal segreto. Più che un presidente, la neonata Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche sembra aver trovato un censore.
LA BICAMERALE a cui spetta il delicato compito di far luce su alcune delle crisi bancarie più controverse degli ultimi anni, ha messo subito le cose in chiaro: verità, certo, ma con discrezione. Uno dei primissimi atti dell’organismo è stato quello di fissare le regole interne da seguire e i poteri da attribuire al presidente. Il senatore di Al- ternativa popolare, ex presidente della Camera nell’èra Berlusconi, è stato eletto la scorsa settimana, nonostante in passato si fosse detto contrario alla stessa costituzione della Commissione. Ora ha cambiato idea, al punto che il suo sarà qualcosa in più di un semplice ruolo di rappresentanza: tutte le domande che i componenti della Commissione vorranno porre agli auditi, infatti, dovranno necessariamente passare dal vaglio del presidente. E nel caso lui dovesse giudicarle “inammissibili”, non potranno neanche essere formulate.
Bocciato l’emendamento del Movimento 5 Stelle che puntava a eliminare questa procedura. Stessa sorte è toccata pure alla proposta che chiedeva di estendere a tutti i rappresentanti dei gruppi la decisione su quali atti coprire dal segreto: “I criteri generali per la classificazione dei docu- menti saranno definiti dall’ufficio di Presidenza con una deli ber a”, si legge nel regolamento. E nel Comitato, composto dai vicepresidenti Renato Brunetta (Fi) e Mauro Maria Marino (Pd) e dai i segretari Paolo Tosato ( Lega) e Karl Zeller (autonomie), non ci so- no esponenti del Movimento. “Con Casini padre padrone della Commissione Banche, i banchieri e i politici fraudolenti possono dormire sonni tranquilli”, l’attacco immediato del deputato 5stelle, Danilo Toninelli.
LA PRIMA SEDUTA della Commissione dopo quella di insediamento è diventata subito oggetto di scontro fra le forze politiche. “Siamo partiti col piede sbagliato: il presidente Casini potrà autorizzare un testimone a non rispondere, impedendo di fatto la ricerca della verità. Una cosa sbagliata e alquanto strana visto l’oggetto dell’inchiesta parlamentare”, attacca Giovanni Paglia di Sinistra Italiana-Possibile. Critica anche Giorgia Meloni: “Si punta a mantenere segrete le ragioni per le quali gli italiani hanno messo miliardi di euro nel sistema bancario”.
Il clima si è disteso solo nel pomeriggio, quando la Commissione è passata a esaminare le modalità di lavoro da adottare nelle prossime settimane in cui l’attività d’indagine entrerà nel vivo.
Tutti i gruppi parlamentari, infatti, avranno la possibilità di avanzare alla presidenza uno schema organico dei loro “desiderata”, comprendente anche i nomi delle persone da audire. E questo è stato definito “un buon risultato” pure da Carlo Sibilia del M5S. Anche se il forzista Renato Brunetta mette subito le mani avanti: “Nonostante il presidente si sia impegnato a fare in breve tempo una sintesi delle proposte, c’è da tenere conto che la prossima settimana la Camera sarà molto impegnata con la legge elettorale. Non si sa quando e da dove si partirà”. Non un grande inizio per l’inchiesta sul credito, considerando che fra i vari problemi che dovrà affrontare ci sarà anche quello del fattore tempo, con la fine della legislatura ormai alle porte e neanche sei mesi a disposizione per concludere i lavori. Bisognerà attendere probabilmente qualche settimana, e la “sintesi” del presidente, per conoscere l’elenco delle persone che dovranno rispondere alle domande su malagestione e crac che hanno terremotato il sistema bancario. Ma solo a quelle che piacciono a Casini.
Protesta il M5S L’Ufficio di presidenza stabilirà anche quali atti saranno coperti da segreto e quali no