Il Fatto Quotidiano

“E ALLORA IL PD?”, “E ALLORA IL M5S”? NON SE NE PUÒ PIÙ DEI BENALTRIST­I

Pd e M5S fanno a gara a cambiare discorso buttandola sulle colpe del nemico

- » ANDREA SCANZI

Il dibattito politico è sempre più avvilente. Assenza di pensiero, disonestà intellettu­ale, dialettica pietosa. Un disastro pressoché generalizz­ato. Una delle cose peggiori è però il benaltrism­o. Per dirla più chiarament­e, il rispondere a una domanda con un’altra domanda. Buttando la palla in tribuna. E dando la colpa agli avversari.

Una delle frasi più gettonate nei talk show è la seguente “E allora X?”.“X” è l’avversario, a cui il politico allude quando è in difficoltà. Facciamo un esempio. Abbiamo davanti Alessia Morani, e quindi di per sé siamo già sfigati parecchio. Le facciamo notare, con un garbo che probabilme­nte non merita, che un esponente del Pd è stato rinviato a giudizio eppure nessuno tra i renziani pare affrontare il problema. Anzi. Lei, dopo a- verci accusato di essere grillini, di rubare le caramelle a Nardella e di essere implicati nel disastro di Ustica (sempre ammesso che la Morani sappia di Ustica), replicherà così: “E allora i grillini? E allora la Raggi? E allora Quarto? E allora Bagheria?”.

La Morani si guarderà bene dal rispondere, anche perché una risposta non ce l’ha: butterà la palla in tribuna, spostando il tema e lasciando andare che in fondo “così fan tutti”. Proprio come faceva Craxi, che magari la Morani conosce. Proprio come musicava Mozart, che magari la Morani non conosce.

Questa prassi di non rispondere è insopporta­bile. Una robaccia dialettica­mente da asilo nido. Ma non lo fanno mica solo i renziani. Macché. Negli ultimi mesi è gettonatis­sima anche tr a i 5Stelle. Non appena esprimi critiche sul loro operato, la reazione pavloviana di tanti grillini è puntualmen­te analoga a quella della Morani: “E allora il Pd?”. Tu critichi le “primarie” che hanno incoronato Di Maio, e loro: “E allora i cinesi che votavano Renzi ai gazebo?”. Tu gli rispondi che Renzi in quel momento non c’entra nulla, perché stavamo parlando dei 5Stelle. Ma loro niente. Ci riprovi così: “Non credete che il sindaco di Bagheria debba dimettersi?”. E loro: “E allora Sala?”. Oddio che palle. Tenti un’ultima carta: “La Raggi non sta deludendo?”. E loro: “E allora Giachetti? E il Rosatellum Bis? E l’invasione delle cavallette?”. A quel punto molli il colpo e perdi ogni speranza, mentre il 5Stelle ti avrà pure accusato di essere renziano.

Consci della sostanzial­e inutilità del gesto, vorremmo lanciare un appello agli esponenti di tutti i partiti e movimenti italiani: se qualcuno vi fa una domanda, e a quella domanda è connessa una critica, rispondete nel merito. Replicare che “lo fanno anche gli altri” non è solo insopporta­bile. È una risposta da asilo nido: da analfabeti compiaciut­i della politica. È una presa in giro nei confronti degli elettori. Se vi si chiede di Grillo, non c’entra – e non ce ne frega nulla – di Renzi. E viceversa. Più parlate così, più volete male a voi stessi. E questo può anche starci: problemi vostri. Solo che, così parlando, contribuit­e allo svilimento della politica. E questo non può starci: non può essere accettabil­e.

Questa prassi di non rispondere è davvero insopporta­bile. Una robaccia dialettica­mente da asilo nido Appello a tutti i partiti e movimenti: se qualcuno vi fa una domanda connessa a una critica, replicate nel merito

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