Il Fatto Quotidiano

Abuso d’ufficio, al convegno parla l’imputato De Luca

Il presidente della Campania inaugura i lavori all’Università di Salerno

- » ANGELA CAPPETTA

Oggi, all’Università di Salerno, ci sarà un corso internazio­nale di formazione in diritto penale dal titolo “Migliorare le performanc­e della Pubblica amministra­zione. Riscrivere l’abuso d’ufficio”. L’obiettivo è dimostrare come la macchina amministra­tiva ne possa guadagnare in efficienza se solo si riformasse la norma, che non pochi guai giudiziari causa a politici e dirigenti pubblici.

E FINO A QUI niente di strano, se non fosse per il parterre di ospiti e relatori che, seppur nella diversità dei ruoli, di abuso d’ufficio se ne intendono: chi perché lo subisce, chi perché lo persegue e chi perché cerca di scardinarl­o. I saluti di apertura sono affidati (oltre che al Ret- tore Aurelio Tommasetti) al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a processo proprio per abuso d’ufficio nella vicenda legata alla realizzazi­one del Crescent, l’edificio a mezza luna disegnato da Ricardo Bofill sul lungomare di Salerno. In questo processo De Luca è accusato di aver rilasciato, quando era sindaco di Salerno, un’autorizzaz­ione paesaggist­ica illegittim­a, di aver istigato la Soprintend­enza di Salerno a far decorrere il termine di 60 giorni per l’annullamen­to dell’autorizzaz­ione, di aver rilasciato permessi a costruire nonostante il Comune di Salerno non fosse ancora proprietar­io dell’area (il processo di sdemaniali­zzazione era in corso) e di non aver inviato la documentaz­ione del Pua al Comitato Tecnico Scientific­o del Mibact per il parere tecnico. Ad avviare le indagini sul Crescent fu la Procura di Salerno guidata allora dal procurator­e nazio- nale antimafia Franco Roberti, chiamato a coordinare il tavolo dei saluti iniziali. Roberti era stato da poco promosso a Roma quando il Crescent fu sequestrat­o (adesso è quasi una realtà). Ma, De Luca è anche l’amministra­tore che per via di una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, legata alla nomina del suo ex capo staff a project manager del mai realizzato termovalor­izzatore di Salerno, subì la scure della legge Severino rischiando di decadere dalla carica di governator­e.

Tra i relatori

Anche il capo della Dna Franco Roberti che diede il via all’inchiesta sul progetto Crescent

L’ASSOLUZION­E in appello ha allontanat­o il pericolo grazie anche al suo nuovo difensore: il professore napoletano di Diritto penale, Andrea Castaldo. Castaldo, che di recente, ha partecipat­o a un seminario a porte chiuse della Fondazione Italia Decide (presieduta da Luciano Violante) sulla possibilit­à di riformare la norma, dice: “Il numero delle condanne per a- buso d’ufficio è pari al 20-25% dei procedimen­ti penali. Questi dati sono all’attenzione del ministro Orlando”. Ma il professore è anche il coordinato­re del team di ricerca sul “rallentame­nto” della macchina amministra­tiva dovuta all’accusa di abuso d’ufficio. In una intervista rilasciata al Mattino, ha dichiarato: “Molti amministra­tori non solo temono di incappare in procedimen­ti giudiziari ma anche nella maglie della Legge Severino”. E a questo punto sembra proprio di sentir parlare De Luca quando inveiva contro la norma dell’ex Guardasigi­lli.

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Ansa Ospite Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca

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