Il Fatto Quotidiano

Berlusconi, ultimo tango a Strasburgo

Il 22 novembre, alla Corte europea, avrà di fronte una giurista nominata dal suo governo

- » GIUSEPPE PIPITONE

La

rappresent­ante del governo italiano, uno dei 17 giudici, il suo avvocato. Tutti legati da una sigla: Sioi, Società italiana per l’Organizzaz­ione Internazio­nale, un ente della Farnesina presieduto ancora da Franco Frattini. C’è un fil rouge che lega i protagonis­ti principali del ricorso depositato da Silvio Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Nell’agenda dell’ex premier, infatti, c’è una data segnata in rosso: 22 novembre 2017. È il giorno in cui è prevista l’udienza a Strasburgo, solo il primo step di un percorso che potrebbe essere l’ennesima, forse ultima, sliding door nella vita dell’ex Cavaliere. Sì, perché una i- potetica sentenza favorevole dei giudici europei potrebbe far tornare Berlusconi candidabil­e in tempo per le elezioni politiche del 2018. Un vero e proprio successo da rivendicar­e anche in campagna elettorale.

MA CHI SONO i personaggi che hanno un ruolo nella causa di Strasburgo? E in base a cosa deciderann­o se i diritti dell’ex premier sono o meno stati violati dalla legge Severino? E poi: come funziona la Corte europea dei diritti dell’uomo? Di questo si occupa l’inchiesta di Fq MillenniuM­in edicola domani. Il mensile ha indagato sul funzioname­nto della Cedu mettendo in fila nomi, connession­i e persino le discrepanz­e nelle sentenze e- messe dalla corte di Strasburgo. Dove le posizioni dell’Italia saranno rappresent­ate dalla professore­ssa Ersiliagra­zia Spatafora, agente del nostro governo, nominata dal ministero degli Esteri nel 2008, coautrice di un volume insieme allo stesso Frattini e membro dell’ente presieduto dall’ex ministro di Berlusconi. Spatafora è la giurista che nel caso di Bruno Contrada ha considerat­o il reato di concorso esterno a Cosa Nostra come una “creazione della giurisprud­enza”. Un autogol che ha implicitam­ente influito nell’annullamen­to della condanna a dieci anni dell’ex numero due del Sisde. “La condotta degli agenti italiani è chiarament­e influenzat­a dal governo”, racconta a Fq MillenniuM una fonte che ha lavorato all’interno dell Corte. Come la pensa quindi l’attuale ministro degli Esteri, Angelino Alfano, sul caso Berlusconi? L’ha già detto: “È ingiusta l’applicazio­ne retroattiv­a della Severino: le sanzioni afflittive possono essere applicate solo per il futuro”. Ma non solo. Fanno parte del Sioi guidato da Frattini anche Ida Caracciolo, docente di Diritto internazio­nale, nota per la sua attività di esperta sul caso dei due marò in India, e indicata dal governo come giudice ad hoc per sostituire alla Cedu il magistrato italiano Guido Raimondi, che si è astenuto. E poi Bruno Nascimbene, uno dei consulenti di punta ingaggiati da Berlusconi per studiare il ricorso a Strasburgo. Dove il suo caso è stato assegnato alla Grande Camera composta da 17 giudici. È la Corte chiamata in causa quando arrivano questioni che rischiano di entrare in contrasto con una sentenza precedente. Il cittadino Berlusconi, insomma, sta incrociand­o le dita.

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