De Leo-Puglisi, un duo che suona come un unicum
Strumenti in simbiosi
LA VOGLIA di stupire è sempre la stessa. Sebbene un registro antitetico al precedente Il Grande Arabasse costante è il riferimento al motto “il rispetto per il pubblico non sta nell’accontentarlo”. Sento Doppio è il risultato di percorsi diversi e della comune voglia di attraversarli sempre a zig-zag di John De Leo e Fabrizio Puglisi. Sarebbe restrittivo parlare di un duo voce e pianoforte. Non tanto per la presenza di Gianluca Petrella in alcune tracce; e nemmeno perché come retorica vorrebbe è un duo che suona come un’orchestra. No, questo semmai è un duo che suona come un unicum tanta è la simbiosi tra i due strumenti nello sviluppo sonoro dei brani. Per mezzo di funambolismi la prima e di piccoli artifici meccanici il secondo. Crepuscule With Nellie, nella sua semplicità e linearità di fraseggio, ne è l’esempio più eclatante. I temi di Monk trovano proprio in qualche spigolatura apparentemente sghemba la propria fisionomia, la propria riconoscibilità e con il tempo ormai anche un proprio canone. Ecco, De Leo e Puglisi ci si sono attagliati procedendo sulla melodia davvero come un unico strumento (non un unisono). Per il resto, e ce n’è molto, l’album è un vero e proprio omaggio al suono. Quell’elemento stupefacente che va oltre le note, le scale, l’armonia e tutto l’abbecedario che è giusto conoscere. Per poi poterlo stravolgere.