Mia nonna, Saviano e gli storyteller molto “factual”
Tutti pazzi per gli storyteller; sono di moda, costano poco perché fanno tutto loro e anche se non fanno ascolti fanno sempre scena. Tutti li imitano, dai politici agli chef, ma loro sono gli originali, narratori in purezza, e la Tv ha appena calato due carichi da 90. Roberto Saviano narra i signori del male, a partire dal boss Paolo Di Lauro. Kings of crime (La 9, mercoledì sera) è una serie factual: narrazione sì, ma basata su fatti reali, riscontri concreti, come i libri di Saviano. Factual pure il format: non più duetti tenebrosi né studi plaudenti. Un ’ aula di università fattuale con studenti fattuali a prendere appunti, come se gli Amici della De Filippi si fossero rassegnati a studiare.
Poi c’è Alessandro Baricco, tornato su Rai3 una tantum, come il bonus bebè, nella giornata per le vittime dell’immigrazione. Baricco è il nostro storyteller per eccellenza, raccontando lo storytelling dello s t orytelling ha costruito un piccolo impero (più factual di così...). Il suo me- todo è collaudato: Fu r o re di John Steinbeck viene, per così dire, messo in barrique e adeguatamente barricato. Un po’ lo si legge, un po’lo si riassume, un po’lo si spiega. Come i vini, alcuni autori sono più adatti alla barrique, altri meno. Steinbeck è perfetto con la sua struttura potente, profumi di poesia e note di pathoscivile. Tutti pazzi per gli storyteller; lo è stata anche mia nonna, tutte le sere prima di addormentarmi anche se non è mai diventata famosa. Forse non era abbastanza factual.