Il Fatto Quotidiano

Lo stalker graziato da Orlando

L’imputato offre 1.500 euro alla vittima: lei rifiuta, ma lui viene assolto

- ▶ GIAMBARTOL­OMEI

■ È la prima sentenza dopo il varo del nuovo ddl penale. I sindacati avevano avvertito del rischio, il ministro della Giustizia aveva promesso modifiche

Con 1.500 euro di risarcimen­to offerto è stato prosciolto dall’accusa di stalking. In questo modo, il 2 ottobre scorso, un uomo di 39 anni, imputato al Tribunale di Torino per reati persecutor­i, ha ottenuto una sentenza di non doversi procedere. I fatti risalgono al periodo tra il dicembre 2016 e il 20 gennaio 2017, nella zona di Volvera ( Torino) e dintorni. L’uomo segue per tre volte una giovane donna, una 25enne, mentre torna a casa, va dal suo fidanzato o mentre guida. Lei lo denuncia per stalking e i carabinier­i lo fermano: “Ha subito capito il suo errore, è stata un’ingenuità, si è subito scusato e si è offerto di risarcire la ragazza – dice il suo difensore, l’avvocato Piersandro Adorno –. Cercava un’occasione per conoscerla, ma tra i due non c’è mai stato il minimo contatto”. Una scusa che al pm Francesco La Rosa non basta per chiedere l’archiviazi­one. Il 22 giugno comincia il processo abbreviato. Poi, il 4 agosto, entra in vigore il decreto Orlando che introduce la giustizia riparativa, la pos- sibilità di uscire indenne da un processo in cambio di un risarcimen­to, possibilit­à valida solo quando si procede su querela di parte e quindi nei casi meno gravi. Norma che Via Arenula promise di correggere dopo l’articolo del Fatto del 30 giugno scor- so. Il 25 settembre l’avvocato deposita l’offerta del suo cliente, 1.500 euro: “È quello che può offrire col suo lavoro di operaio con contratti interinali”, spiega. La ragazza non si costituisc­e parte civile nel processo, non ritira la querela (non è previsto per lo stalking e comunque non intende farlo) e l’offerta le viene presentata dagli ufficiali giudiziari: “Detta offerta reale non è stata accettata dalla persona offesa”, si legge nella sentenza. La cifra, però, non torna all’imputato e resta alla cancelleri­a del tribunale a disposizio­ne della donna. “Tale somma è congrua rispetto ai fatti – scrive il gup Rosanna La Rosa nella sentenza –. Di conseguenz­a deve essere emessa sentenza di non doversi procedere per essersi il reato estinto per condotte riparatori­e”. Non solo: annulla anche la misura cautelare, il divieto di avviciname­nto. “Bastano 1.500 euro, anche se rifiutati dalla vittima, e lo stalker è assolto”, affermano i deputati M5S della commission­e Giustizia attaccando il ministro della Giustizia Andrea Orlando e la presidente della commission­e Donatella Ferranti, la quale chiede ai vertici degli uffici giudiziari di adottare delle linee guida sulla giustizia riparatori­a.

In tanti, da Forza Italia a Sinistra Italiana, affermano di aver lanciato l’allarme sui rischi della giustizia riparatori­a applicata ai casi di stalking. Per il Telefono Rosa la sentenza “è la prevedibil­e conseguenz­a di un Parlamento sordo e di un ministro che non ha ancora voluto porre rimedio a questo scempio”.

La sentenza

“La somma è congrua rispetto ai fatti” La nuova norma è in vigore dal 4 agosto

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Giustizie
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