Musumeci ha le liste sporche e Micari le ha pure vuote
L’Antimafia fa l’elenco degli impresentabili, il Rettore assente nella Sicilia orientale
Sulle liste siciliane imbottite di “impresentabili” la parola passa adesso alla commissione Antimafia. È fissato per giovedì pomeriggio prossimo in Prefettura a Palermo l’incontro che la delegazione di piazza San Macuto – composta in larga parte da senatori per i concomitanti impegni di voto a Montecitorio – avrà con i prefetti dell’isola e i presidenti delle commissioni circoscrizionali, composte da magistrati, che hanno avuto solo 24 ore per dare il via libera alle liste, propedeutico allo screening dei candidati con le relative storie giudiziarie. E se al primo vaglio è stata utilizzata solo la Severino, la Commissione applicherà i criteri più rigidi del codice di autoregolamentazione approvato nel 2014 e sottoscritto dai partiti, che tra i motivi di esclusione prevede il rinvio a giudizio per una serie specifica di reati e l’essere stati destinatari di una misura di prevenzione.
AI LAVORI non partecipa per ovvie ragioni di opportunità il vicepresidente Claudio Fava, candidato governatore della lista Art.1-Mpd, che ai suoi colleghi consegnerà un dossier sui casi più gravi messo a punto dal suo staff in queste ore e arricchito dall’esibizione a San Cristoforo, a Catania, dal candidato di Musumeci, Riccardo Pellegrino ( uno degli im- presentabili segnalati da Fava) orgoglioso della sua amicizia con il clan Mazzei: dal palco di un comizio nel popolare quartiere catanese, il candidato ha detto che la mafia nel rione “non esiste”, ha chiuso il suo intervento al grido di “chi non salta comunista è”, puntando il dito contro i giornalisti, “la colpa è loro, sono finti magistrati”. Non è la prima volta che accade: tre anni fa, la telecamera nascosta del Gico della Guardia di Finanza lo riprese nella redazione di Live Sicilia insieme al figlio di un boss latitante mentre tentava di condizionare il cronista Antonio Condorelli e per questo nei giorni scorsi la Federazione Nazionale della Stampa e l’Ordine siciliano dei gior- nalisti sono intervenuti a sostegno del collega che ha respinto ogni pressione.
Tra i candidati borderline Pellegrino è forse quello che più imbarazza il candidato del centrodestra Musumeci, che sugli impresentabili ha allargato le braccia: “L’ultima parola spetta ai cittadini’’, ha detto. “Musumeci imbarca nelle sue liste candidati impresentabili e poi chiede di non votarli. Pura ipocrisia – gli ha replicato Giulia Sarti, componente dell’Antimafia – il controllo delle liste da parte della commissione dovrebbe essere istituito per legge”. E stasera, in quella stessa piazza di San Cristoforo, a Catania, dove Pellegrino ha rivendicato la sua amicizia con il clan mafioso, sul palco salirà Claudio Fava per il comizio elettorale. Sul fronte elettorale, intanto, Rosario Crocetta rischia di restare fuori dalla competizione: la sua lista (che è la stessa del rettore Micari) è rimasta fuori a Messina per un ritardo di pochi minuti nella consegna di alcuni allegati e lo stesso è accaduto a Siracusa, dove per un litigio interno i Dem non sono riusciti a raccogliere candidati a sostegno di Micari, la cui lista rischia adesso un clamoroso flop, quello di non superare la soglia del 5 per cento. Pomo della discordia il presidente del Siracusa Calcio, Gaetano Cutrufo, che ha accusato Bruno Marziano, attuale assessore alla formazione professionale, di aver-
Crocetta fuori? Pellegrino (Fi) dice che la mafia non esiste Il candidato Pd non c’è a Messina e Siracusa
lo preso in giro: “Ha consegnato a Renzi la lista con il mio nome – ha detto – e riferendosi a me ha aggiunto: ‘Gaetano è il mio sostituto na tura le’ ’’. Poi il nome è scomparso, e Cutrufo ha trovato rifugio tra gli alfaniani per Micari. Ma la replica di Marziano è una conferma: “Stavo scherzando – ha detto a un cronista – e non l’ha capito, eppure l’ho detto in dialetto fiorentino’’.