De Luca: “Gli stronzi mi infangano” Ma rischia 5 anni
L’8 novembre i suoi difensori pronunceranno l’arringa nel processo per concussione e abuso d’ufficio
“Volevatela mia certificazione penale? Eccola! Ad oggi sono incensurato!’’ scrive su Facebook il parlamentare regionale Cateno De Luca, arrestato nel 2011 per tentata concussione e abuso d’ufficio: per lui il pm ha chiesto la condanna a cinque anni e i suoi difensori pronunceranno l’arringa il prossimo 8 novembre. È accusato, da sindaco di Fiumedinisi, di avere stravolto le previsioni del Piano Regolatore trasformando il “Centro nazionale per la formazione permanente” della Fenapi in un moderno albergo in un palazzo a sei piani con decine di stanze e un centro benessere riconducibile a lui e ai suoi familiari. E in attesa della Cassazione, ha deciso di candidarsi nell’Udc a sostegno del candidato governatore di centro destra Nello Musumeci. Nel post De Luca allega anche le ricevute di versamento di circa 13 mila euro della condanna della Corte dei Conti (“Pot evo ancora non pagare!!!’’ scrive) per le spese pazze dell’Assemblea regionale, accusa dalla quale è stato assolto in sede penale.
“Chi intende attaccarmi lo faccia sul piano politico – prosegue su Facebook – oppure taccia per sempre onde evitare di fare lavorare troppo l’esimio professor Carlo Taormina”, che lo difende. La chiusura del post è uno spot a tutela della sua candidatura: “Prego tutti gli amici di dare massima diffusione a questo post e utilizzarlo quando qualche stronzo tenta di infangare la mia dignità e onorabilità di uomo e di politico”. Messa a dura prova da lui stesso nel 2007: su Youtube gira un video in cui De Luca appare seminudo, avvolto alla vita da una bandiera giallorossa della Trinacria e una coppola in testa, con una bibbia nella mano sinistra e un pupazzo di Pinocchio nell’altra: Gianfranco Miccichè lo estromise dalla commissione Bilancio dell’assemblea regionale e De Luca per protesta si denudò in sala stampa.