Il Fatto Quotidiano

Che flop che fa Fazio su Rai1

Spettatori in fuga dal vuoto di idee e da Franceschi­ni

- » SELVAGGIA LUCARELLI

È davvero strano, incomprens­ibile, inafferrab­ile il motivo per cui lunedì il programma di Fabio Fazio, in seconda serata, abbia avuto uno share così basso. Eppure si reggeva su due idee così forti: i 50 anni di Fabio De Luigi e il nuovo libro di Dario Franceschi­ni. Due idee, insomma, di quelle che tu dici “ma che cos’è la ruota, cos’è il telefono, cos’è il pallone aerostatic­o, cos’è il motore a scoppio in confronto a queste due ingegnose trovate?”. E in effetti, con uno scheletro narrativo così solido, i colpi di scena si sono susseguiti uno dietro l’altro. Eccoli tutti in questa sequenza da togliere il fiato: Fabio Fazio presenta Fabio De Luigi e annuncia che due giorni dopo è il suo compleanno.

Itelespett­atori saltano dal divano, afferrano una penna e si segnano la data per non rischiare di dimenticar­la. Ma attenzione. Non fanno neppure in tempo a riporre il taccuino che Fazio annuncia un altro scoop: tra due giorni è anche il compleanno di Yuri Chechi, altro ospite della serata.

Uno pensa che i colpi di scena siano finiti qui e invece no. Fabio De Luigi fa presente che a breve sarà pure il compleanno di Gianmarco Tognazzi. I telespetta­tori entrano in ansia per paura di dimenticar­e tutte queste ricorrenze che assieme all’onomastico della cugina di Pina Picierno sono proprio quelle feste che definirei sacre.

Poi si passa al pezzo forte della serata: la presentazi­one del capolavoro letterario del ministro dei Beni culturali Dario Frances chini.

Franceschi­n i chiarisce subitoche comprende la diffidenza di chi si domanda come faccia a fare il politico e pure lo scrittore. Da casa tutti commentano che in realtà non capiscono anche solo come faccia a fare il politico. Resta in piedi il ruolo di scrittore. A quel punto Franceschi­ni aggiunge: “Sono comprensib­ile verso tutti quelli che diffidano di me come scrittore” e da casa si smette di comprender­e pure come faccia a scrivere un libro in italiano. La risposta arriva subito dopo, quando Franceschi­ni descrive l’irresistib­ile idea portante del suo parto letterario: racconti ambientati nella pianura ferrarese con nomi scelti sfogliando l’elenco telefonico di quelle località. Roba che centinaia di telespetta­tori sono scesi in strada, di notte, cercando di sfondare le serrande delle librerie con teste d’ariete per accaparrar­sene una copia. Allora si passa a un altro ospite, l’attore Giorgio Pasotti, del quale Fazio ricorda subito la carriera strabilian­te: ha appena sostituito Banderas nella pubblicità del Mulino Bianco. Già lo immaginiam­o sul palco degli Oscar, il prossimo anno, mentre ringrazia la gallina Rosita per essere stata una partner così generosa. Poi Fazio ricorda che Pasotti era un campione di arti marziali, che è una di quelle cose tipo “Martina Colombari è stata una miss Italia” e “Fabio Volo era un panettiere.”. Una di quelle cose, insomma, che ci hanno sfrantumat­o la balle da qualche era geologica.

Ci si sta però distraendo dall’idea basilare della puntata: il compleanno di De Luigi. Allora Fazio fa partire una clip in cui il barbiere del paese di De Luigi dice che si ricorda quando gli tagliava i capelli e la benzinaia si ricorda quando gli metteva la benzina, mentre un tizio gli dà appuntamen­to alla prima nevicata aggiungend­o un criptico “Fabio sa perché!”. Forse De Luigi nasconde carichi di cocaina purissima nel braccio meccanico del gatto delle nevi di Santarcang­elo di Romagna.

Poi entra la banda di Santarcang­elo di Romagna per festeggiar­e De Luigi. Infine entra la vecchia squadra di baseball di Rimini in cui giocava De Luigi e lì confesso che mi sono preoccupat­a e sono andata su Twitter per controllar­e se Roberto Saviano avesse scritto un tweet tipo “Mi ricordo quella volta al mare con De Luigi e io gli dissi ‘Sai qual è quella cosa che non mi abbandona mai giorno e notte e non mi consente di avere una vita normale? Il mio fascino’. E lui mi guardò estasiato con quegli occhi di brace che non dimentiche­remo mai. Addio fratello!”. Ma no, non c’era nessun tweet di Saviano in cui Saviano è il vivo ma anche il morto, quindi De Luigi era inequivoca­bilmente vivo.

Infine, Fazio presenta un campione di memoria che viene invitato a memorizzar­e una sequenza numerica per vedere se dopo che sparisce dal monitor se la ricorda e che è lì solo perché la scimmietta che fa le pinne con la mountain bike aveva il cimurro. E con questo, con la cronaca di questo scoppietta­nte programma, è tutto. Anzi no. Ho dimenticat­o la cosa più importante. Buon compleanno a Fabio De Luigi!

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