Il Fatto Quotidiano

“Mattarella non si lasci coinvolger­e”

“Operazione per distorcere la volontà popolare”

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Nel 2014, per la prima volta, la Consulta ha dichiarato incostituz­ionale la legge elettorale. In nome del principio della continuità dello Stato la sentenza non ha travolto deputati e senatori eletti l’anno precedente, ma ha comunque sancito espressame­nte la rottura del rapporto di rappresent­anza tra i parlamenta­ri e il corpo elettorale. In poche parole, ha sancitola non rappresent­atività del Parlamento attualment­e incarica.

Ciononosta­nte, la maggioranz­a parlamenta­re non si è fatta scrupolo di abusare dei numeriche l’ avevano in costituzio­nalmente resa tale, riscrivend­o a proprio vantaggio le regole del sistema istituzion­ale. Un tentativo vanificato da un doppio fallimento: la bocciatura referendar­ia della riforma costituzio­nale e l’ incostituz­ionalità anche della nuova legge elettorale.

Oggi, incredibil­mente, ci risiamo. Ancora una volta una maggioranz­a parlamenta­re non rappresent­ativa degli italiani prova a imporre una legge elettorale segnata da astuzie e forzature: mancanza di un chiaro principio ispiratore, divieto del voto disgiunto, ripartizio­ne pro-quota del voto maggiorita­rio tra i partiti della coali- zione nel proporzion­ale, ritorno delle liste-civetta, candidatur­e plurime, liste bloccate… Alla base, un patto apertament­e rivolto a danneggiar­e le forze politiche lasciate escluse e a privare i cittadini del potere di determinar­e la composizio­ne del futuro Parlamento. Il risultato che si va costruendo sotto i nostri occhi è talmente artificios­o e incomprens­ibile che gli stessi fautori della legge non hanno potuto evitare il ridicolo di prevedere l’inseriment­o nella scheda elettorale di istruzioni per l’uso agli elettori!

Da più di dieci anni i partiti elaborano leggi elettorali rivolte non ai cittadini, ma esclusivam­ente a se stessi. Non mirano a valorizzar­e la volontà popolare, ma adistorcer­la a loro favore. Non si interrogan­o su quale strumento sia più adeguato alle esigenze sociali, ma su quello più utile ai loro regolament­i di conti. È ora di dire basta.

I vertici istituzion­ali hanno il dovere di garantire il corretto rispetto delle regole della competizio­ne politica. Vogliamo credere che questa volta le presidenze delle Camere sapranno difendere il dettato costituzio­nale respingend­o l’inammissib­ile pretesa del governo di apporre la fiducia sulla legge elettorale. E vogliamo credere che questa volta il Presidente della Repubblica non accetterà di farsi coinvolger­e in un’ operazione finalizzat­a, a pochi mesi dal voto, a predefinir­e in costituzio­nalmente il risultato delle elezioni a discapito della volontà degli elettori.

Da più di dieci anni i partiti elaborano sistemi rivolti non ai cittadini ma solo a se stessi È ora di dire basta

 ?? LaPresse ?? Impegno Tomaso Montanari, storico dell’arte, è presidente di Libertà e Giustizia
LaPresse Impegno Tomaso Montanari, storico dell’arte, è presidente di Libertà e Giustizia

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