Il Fatto Quotidiano

Fisco, Luttazzi assolto: “I giornali lo scrivono?”

Il fatto non sussiste: si chiude così il processo al comico per un’evasione di 140 mila euro

- VAL. PAC.

“Sono molto felice. Non ho mai perso fiducia nella giustizia: i processi servono a fare chiarezza”. Dopo tre anni, Daniele Luttazzi tira un sospiro di sollievo: la vicenda giudiziari­a in cui era coinvolto con un’accusa di evasione fiscale per circa 140 mila euro si chiude con un’assoluzion­e piena perché il fatto non sussiste. I fatti risalgono al febbraio del 2014 quando la Guardia di Finanza esegue il decreto di sequestro preventivo di un conto ban- cario del comico e scrittore che viene iscritto nel registro degli indagati della Procura di Civitavecc­hia. In sostanza si imputa a Luttazzi di aver dichiarato una cifra tramite la sua società, la Krassner Entertainm­ent ( ora inattiva) e non come persona fisica.

“La cifra – spiega l’avvocato Federico Calzolai che ha difeso Luttazzi insieme al collega Andrea Parlatore – veniva contestata perché ritenevano che avrebbe dovuto dichiararl­a lui come persona fisica e non come persona giuridica. Pensavano in sostanza che la società fosse una schermo, ma siamo riusciti a dimostrare che invece era operante a tutti gli effetti, aveva costi e ricavi”.

CHE SI TRATTASSEd­i un equivoco Luttazzi l’ha sostenuto fin dall’inizio. Era il 6 ottobre 2014 quando sul suo blog spiegava: “Mi accusano di aver compiuto un’elusione fiscale nel 2012 tramite la mia società. Ma sono arrivati alla denuncia penale conteggian­do come ‘non pagate’tasse che la mia socie- tà aveva già pagato nel 2007”.“Da un fatidico marzo 2001 – scriveva ancora Luttazzi in quei giorni – in cui si scatenò il putiferio dopo una mia celebre intervista, vengo periodicam­ente molestato dai media con il pretesto di reati che non ho commesso”. Il riferiment­o è all’intervista che il conduttore fece al direttore Marco Travaglio durante il suo programma Satyricon, in onda su Rai2 (chiuso dopo 12 puntate) e che gli costò il celebre “editto bulgaro” pronunciat­o nel 2002 dall’allora premier Sil- vio Berlusconi: “L’uso che Enzo Biagi... come si chiama quell’altro? Santoro... ma l’altro? Daniele Luttazzi, hanno fatto della television­e pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga”, diceva Berlusconi.

Così avvenne: sospesi Sciuscià di Santoro e il Fatto di Biagi, via per sempre Luttazzi. Che torna in tv nel 2007 su La7 con Decameron, chiuso anche questo dopo cinque puntate. La sua ultima apparizion­e sugli schermi risale a Raiperun a n ot t e , programma ideato da Michele Santoro. Intanto per Luttazzi si è concluso il processo: “Tre anni fa i media diedero molto risalto alla notizia che ero indagato – spiega al Fatto –, sono certo che domani daranno lo stesso enorme risalto alla notizia che sono stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste”. Anni fa, infatti, molti giornali non si persero l’iscrizione nel registro degli indagati di Luttazzi. Il 4 ottobre 2014, Il Giornale titolava: “Indagato per evasione fiscale. Adesso Luttazzi non ride più”. Non c’è dubbio che pubblicher­anno anche la notizia dell’assoluzion­e.

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Assolto Luttazzi era stato accusato di evasione fiscale

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