Il Fatto Quotidiano

Roma Caput Monda: pochi italiani tanta Festa (?)

Presentata la dodicesima edizione

- » FEDERICO PONTIGGIA @fpontiggia­1

Roma Caput Monda. Freschissi­mo di riconferma per il triennio 2018-2020, il direttore artistico Antonio Monda gongola: “Un aggettivo per la Festa? Bella”. Dal 26 ottobre al 5 novembre, la dodicesima edizione riparte dal + 18% di pubblico e dal +38% di copertura della stampa estera – dato contabiliz­zato solo all’Auditorium, crediamo – dell’anno scorso, “un’edizione straordina­ria”. Monda gongola retrospett­ivo, rammenta Tom Hanks e Meryl Streep sul red carpet, riecheggia l’apertura con Moonlight , poi miglior film agli Oscar. E gongola sulla fiducia, certo della “massima attenzione” p restata alla qualità dei film, confidente nella “selezione” anziché “l’a ll a rg a me n to ” dell’offerta. A farne le spese sono i titoli italiani: solo tre tra sezione ufficiale ed eventi, e Monda mette le mani avanti, a tal punto da rimestare in Laguna. “Sono contrario alla riserva indiana. Al box office i film italiani si stanno rivelando una catastrofe, che altre manifestaz­ioni abbiano preso 18, 21 titoli nazionali non ha aiutato”.

SEMBRA quasi di essere tornati alle schermagli­e di Marco Müller, che quando dirigeva Venezia rimbrottav­a Roma, e viceversa. Dunque, la Festa si limita a calare un tris patrio: Una questione privata, da Beppe Fenoglio, dei fratelli Taviani; chiusura, The Place di Paolo Genovese, con Mastandrea, Giallini, Ferilli attorno a un tavolo per bissare Perfetti sconosciut­i; Nysfera

tu, in cui Andrea Mastrovito rifà animato e newyorches­e il capolavoro muto di Murnau. La questione è quella sottesa a ogni single: per scelta propria o scelta altrui? Roma ha pochi italiani perché le hanno preferito Venezia o perché ha declinato lei? Chissà, certo le preapertur­e – la necessità è ignota – Terapia di coppia per amanti il 23 ottobre, La ragazza nella nebbiadi Donato Carrisi il 25 e altre ancora sono italianiss­ime. Idem la retrospett­iva su La scuola italiana, da Umberto D. a L’ar ma ta Brancaleon­e , di cui sfugge il senso. A meno che quello sparuto terzetto non fosse, e non sia, un problema, e si dovesse rimpolpare alla bisogna. La parallela Alice nella città, viceversa, scommette sul tricolore: Addio fottuti musi verdi dei The Jackal e Si muore tutti democristi­ani de Il terzo segreto di satira, tra gli altri, sperando le risate vincano sugli youtuber. Sotto “l’immagine festiva, elegante e allegra di Audrey Hepburn scelta per il poster”, due saranno i fil rouge:“La musica, con il compositor­e Michael Nyman, i doc su Bob Dylan e Maria Callas, e lo sport, ovvero il coach di basket Phil Jackson, i documentar­i su Enzo Ferrari ( Race to Immortalit­y) e l’allenatore di Agassi Nick Bollettier­i ( Love Means Zero), il film su Borg-McEnroe, la pattinatri­ce Tonya Harding ( I, Tonya) e il pugilato ( Une prière avant l’aube)”. 14 le anteprime mondiali, 10 le internazio­nali, 10 le europee, 31 le nazionalit­à rappresent­ate, tra i registi Monda cita Kathryn Bigelow ( De t ro i t ), Richard Linklater ( Last Flag Flying), Steven Soderbergh ( L og a n Lucky), Sally Potter ( The Party ) e Barbara Albert ( Mademoisel­le Paradis), queste ultime due attese nella Capitale. Come pure Scott Cooper, dietro la macchina da presa di Hostiles: un film – ha punzecchia­to Gigi Mascheroni sul Giornale – che non si capisce com’è, Monda su Rai News lo liquidò con un “si lascia vedere”, per poi eleggerlo a “classico del western”. In mezzo la decisione di aprirci la Festa. Più incerte le presenze sul red carpet, almeno dei talent associati ai film: Carmen Maura, Rosamund Pike, Isabella Ferilli, Alba Rohrwacher, Valentina Bellé, Monda non snocciola oltre.

DEL RESTO, il problema è annoso, di più, endemico sul Tevere. Come lo è il punto di forza della guida Monda: gli Incontri Ravvicinat­i, in omaggio al suo preferito Steven Spielberg, con i grandi di cinema, arte, letteratur­a, cultura in genere. Esperienza mutuata dalle sue Conversazi­oni capresie felicement­e traghettat­a al Parco della Musica, stavolta offrirà ai romani David Lynch, che il 4 novembre verrà premiato alla carriera da Paolo Sorrentino, poi l’autorino canadese Xavier Dolan, il nostro Rosario Fiorello, che confesserà la predilezio­ne per Ursus, Maciste ed Ercole, Jake Gyllenhaal accompagna­to al film Stronger, Phil Jackson, Sir Ian McKellen, Nanni Moretti, che porterà un inedito di 10 minuti, Michael Nyman, lo scrittore di Fight Club Chuck Palahniuk, Vanessa Redgrave, Christoph Waltz e Gigi Proietti. Si potrebbe obiettare che i film non paiono la cosa migliore della kermesse, ma non è una novità. Anzi, non è nemmeno un problema: si fa Festa con le persone. S’intende, se vengono.

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 ?? Ansa ?? Retrospett­iva e novità Nanni Moretti porterà un inedito di 10 minuti alla Festa di Roma diretta da Antonio Monda e presieduta da Piera Detassis
Ansa Retrospett­iva e novità Nanni Moretti porterà un inedito di 10 minuti alla Festa di Roma diretta da Antonio Monda e presieduta da Piera Detassis

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