Guai inglesi per l’Ad di Ansaldo Energia: a rischio gare e Borsa
L’antifrode britannica indaga sulla società da cui proviene Abbà, oggi nel colosso italiano
Le indiscrezioni girano da tempo e adesso hanno allarmato i sindacati. Sull’Ansaldo Energia, gioiellino italiano nel mercato mondiale delle turbine controllato dalla pubblica Cassa Depositi e Prestiti, si addensano ombre provenienti dall’Inghilterra, dove l’ufficio anti-frode ( Serious fraud office) sta indagando sulla britannica Amec Foster Wheeler, società di servizi energetici da cui provengono alcuni vertici dell’ azi end a.L’ ind agi neriguardai rapporti con la Unao il, colosso dell’energia con base nel Principato di Monaco e sede nel paradiso fiscale delle Isole Vergini attiva in Africa, Asia centrale e Medio Oriente. L’anno scorso l’azienda è finita sotto i riflettori dopo una serie di inchieste giornalistiche a cui sono seguite indagini delle autorità americane, della polizia inglese e di quella federale australiana.
UNAOIL è accusata di aver versato fin dal 2002 tangenti a funzionari e ministri di molti Paesi (Siria, Libia, Kuwait, Algeria, Emirati Arabi, Iraq ecc.) per conto di numerose multinazionali intenzionate ad assicurarsi i ricchi appalti governativi. Tra quelle coinvolte nelle operazioni di Unaoil – ha rivelato l’Huffington Post – ci sarebbero anche le italiane Saipem ed Eni e le tedesche Man Turbo e Siemens. Unaoil ha smentito le accuse e dichia- rato di essere vittima di un’estorsione, ma l’inchiesta si è allargata. A luglio scorso l’anti-frode inglese si è mossa su Amec Foster Wheeler – colosso nato nel 2014 dalla fusione tra la svizzera Amec e l’americana Foster Wheeler – per i rapporti con la Unaoil. La cosa imbarazza Ansaldo Energia perché da Fw provengono l’ex presidente (e attuale membro del Cda) Umberto Della Sala, ma soprattutto l’amministratore delegato Filippo Abbà, che a gennaio scorso ha sostituito lo storico capo azienda di Ansaldo, Giuseppe Zampini, traslocato alla presidenza.
ABBÀ è entrato in Foster Wheeler nel ‘91. Carriera tutta interna all’azienda, dal 2011 all’arile 2015 è stato presidente e ad di Foster Wheeler Energy, da dove ha seguito le operazioni internazionali e i grandi progetti in Asia, Medio Oriente e Africa. Un manager operativo e di livello. La notizia dell’indagine è emersa sul quotidiano inglese The Telegraphla scorsa estate, quando Afw è stata comprata dall’americana Wood Group, e ha allarmato i sindacati. Il 20 luglio scorso, Abbà sarebbe stato fermato all’aeroporto di Londra dai funzionari dell’anti-frode per essere interrogato. È stato rilasciato dopo qualche ora e, pare, verrà riascoltato.
Dalle sigle, che hanno chiesto chiarimenti, filtra che la vicenda potrebbe finire sul tavolo del cda in programma per oggi.
L’azienda genovese è estranea alle indagini ma si temono contraccolpi. Ansaldo Energia
( 2.600 dipendenti e 1,2 miliardi di fatturato) produce turbine per la generazione termoelettrica e partecipa a gare importanti in giro per il mondo dove i rischi reputazionali legati ai possibili esiti delle indagini delle autorità devono essere segnalate nelle offerte. E quelle inglesi non sembrano prossime a una rapida conclusione.
Una situazione spiacevole nel momento sbagliato visto che l’azienda è già impegnata a sciogliere i nodi sulle commesse in Iran ed Egitto. Dopo anni difficili, da un po’i conti di Ansaldo Energia promettono bene. A giugno 2016 ha rilevato da General Electric gli asset di produzione delle turbine a gas e l’estate scorsa ha inaugurato un nuovo stabilimento a Genova ( dove molti colossi chiudono i battenti). Il 2016 si è chiuso con un utile quintuplicato.
NEL 2013 F i nmeccanica la mise in vendita e il governo Letta evitò di farla finire in bocca ai rivali tedeschi di Siemens facendola comprare dalla Cassa depositi e prestiti. È stata la più riuscita operazione del Fondo strategico italiano (oggi Cdp Equity) dopo una serie di stravaganti investimenti dagli esiti incerti. A dicembre 2014 è stato ceduto il 40% ai cinesi di Shanghai Electric per un’alleanza strategica che passa per la costruzione delle centrali elettriche in Cina dove vengono installate le turbine costruite a Genova. Il sogno di quotare l’azienda in Borsa entro la primavera non è mai tramontato, ma le notizie di questi giorni sembrano allontanarlo. E i malumori cinesi potrebbero farsi sentire.
Paura sindacati Temono effetti sugli appalti A luglio è stato sentito a Londra dai funzionari del Fraud Office