Il Fatto Quotidiano

“Basta scimmiotta­re Pisapia Sinistra alla Corbyn anti-Pd”

Autorefere­nziale “Ai disperati cosa gliene frega dei giochini tattici di Speranza che apre al Pd? Noi dobbiamo competere con i Cinquestel­le”

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

L’inclinazio­ne al tafazzismo della sinistra provoca sempre un rinnovato stupore, per modalità e contenuti. Nemmeno il tempo di godersi la fine del tormentone Pisapia, durato la bellezza di sei mesi, ed ecco che Roberto Speranza, giovane volto di Articolo 1, apre al Pd dalle colonne di Repubblica, giornale-partito alle prese con un compito immane: rendere “potabile” il partito renzusconi­ano di Matteo Renzi. Tomaso Montanari, storico dell’arte e presidente di Libertà e Giustizia, è stato il promotore insieme con Anna Falcone della sinistra civica nata al teatro Brancaccio di Roma.

Profe ssore, Speranza apre al Pd su Rosatellum e manovra. Sembrava Pisapia: il Paese capirà?

Ma a quante persone ha parlato Speranza. Trecento?

Lei infierisce. In realtà Articolo 1 vuole passare il cerino a Renzi, giusto per farsi dire di no e togliersi ogni scrupolo.

Ma chi può capire questi giochini tattici? Davvero siamo a questo punto? Davvero pensiamo che nel 2017 questo sia il modo di fare ancora politica? Ma alla gente non gliene frega nulla della tattica, è disperata e arrabbiata. Mi faccia aggiungere che il discorso pubblico non può essere più diverso da quello privato.

Che intende dire?

Dopo la fine delle ambiguità di Pisapia, è nato un confronto tra noi e Speranza e Articolo 1 e si pensava di essere tutti insieme sullo stesso autobus. Poi uno legge questa intervista e s’interroga su quello che ha sentito nei vari colloqui avuti sinora.

Sono i tic della politica autorefere­nziale.

Sono uno storico dell’arte e anche il mio è un mondo completame­nte autorefere­nziale. I professori sono capaci solo di parlare a se stessi, con un linguaggio chiuso per addetti ai lavori. Le cito una me- ravigliosa frase di Federico Zeri: “Le mostre sono come la merda, che fa bene solo a chi la fa e non a chi la vede”. Anche la politica è così. Peraltro Speranza non dice neanche una parola sullo scandalo del conflitto d’interessi bancario di Maria Elena Boschi.

Non solo. Ho letto pure di una correzione maggiorita­ria al Rosatellum. Ma scherziamo? È l’opposto della battaglia re- ferendaria che abbiamo fatto. Tutto il mondo del no è per una legge proporzion­ale.

Si dia un pizzico sulla pancia. In fondo domani è un altro giorno e Renzi ha detto subito di no come Speranza sperava.

Benissimo. Diciamo che da qui a marzo dobbiamo dare agli italiani un quarto polo che competa più con i Cinquestel­le che con il Pd.

Il renzismo è irriformab­ile. La teologia mariana afferma che la Madonna è vergine prima, durante e dopo il parto. Io dico che prima durante e dopo non ci si allea con il Pd. L’Italia rovinata da Berlusconi non si distingue da quella rovinata dal Pd.

Lei è radicale.

Io voglio una sinistra radicale alla Corbyn, non settaria o manesca, che entro Natale celebri una grande assemblea. Il centrosini­stra non ha alcun senso, così come non ha senso pensare di vincere le elezioni al centro.

Così ci liberiamo anche d el l’equivoco ulivista dei democristi­ani di ieri e di oggi.

Esatto. Se la sinistra non rovescia il tavolo delle diseguagli­anze qual è il suo compito? Fare solo tattica o essere ossessiona­ta dalla governabil­ità?

Ricapitola­ndo: Articolo 1, sinistra civica, Sinistra Italiana, Civati e Rifondazio­ne, per il momento. Dobbiamo fare una sinistra unitaria.

Con Grasso leader?

Per me viene prima il programma, ma su Grasso dico che sarà decisivo il passaggio al Senato sulla fiducia al Rosatellum.

Se la concede non è un bel segnale.

Appunto.

Bisogna rovesciare il tavolo delle diseguagli­anze non avere l’ossessione della governabil­ità Grasso leader? Se concede la fiducia al Senato sulla legge elettorale non può farlo

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Ansa Ondivago Roberto Speranza, tra i leader di Articolo 1 - Mdp
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