Il Fatto Quotidiano

“È una secchiata al Pd che non ha capito”

Il sindaco dem di Treviso: “Il partito è rimasto fermo, ora ascoltino i territori”

- » LUCA DE CAROLIS

“Èvero, il Pd non è stato compatto sul tema del referendum. Spero che questa secchiata faccia capire l’importanza dell’ascolto, e che certe istanze dai territori non sono espression­e di egoismo”. Giovanni Manildo, renziano, è sindaco di Treviso per il Pd dal giugno 2013, quando batté l’ex sindaco leghista Giancarlo Gentilini. Sindaco, lei ha scritto ch e “o ra viene il bello”. Festeggia la vittoria del Sì? No, c’è ben poco da festeggiar­e. Avrei preferito che si seguisse la via del l’Emi lia Romagna, chiedendo più autonomia tramite una trattativa con il governo, senza spendere milioni di soldi pubblici. Però il risultato è stato chiaro. E con “viene il bello” intendo dire che ora bisogna concretizz­arlo, chiarendo su quali materie ottenere più autonomia. Lei ha sostenuto pubblicame­nte il referendum.

Una volta che è stato dichiarato legittimo dalla Consulta, non ci si poteva fermare a dire che la consulta zio ne era inutile. E poi con un quesito così generico come si poteva dire di no? Se ti chiedono se “vuoi che al Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolar­i di autonomia”, cosa puoi rispondere?

Ma il Pd nazionale si è comunque arenato sulla posizione del referendum inutile.

Beh, sì. E invece bisognava fare un passo in più. È mancata un po’ di consapevol­ezza. Dal vostro partito sono arrivate tante dichiarazi­oni di segno opposto tra loro. Non riuscite, o non riescono, a parlare il linguaggio del Nord?

Mancano categorie di comunicazi­one politica. Ma il referendum può essere l’occasione per capire certe cose. Matteo Renzi solo nel tardo pomeriggio ha trovato la forza di commentare i referendum.

Ho notato. Credo che lui fosse perplesso rispetto alla consultazi­one per i costi e per gli aspetti di strumental­izzazione politica, che obiettivam­ente c’è stata.

Questa è una vittoria della Lega, non crede?

Non è così. Quando il Sì vince con un risultato del genere non ha senso parlare della vittoria di un singolo partito. Conosco tanti elettori del Pd che hanno votato a favore. Il governator­e leghista Zaia già pretende che

9/10 del residuo fiscale rimangono in Veneto...

Non può chiederlo, la Costituzio­ne è chiara.

Ma il governator­e non si ferma qui. Pretende per il Vene- to lo status di Regione speciale.

La trova una posizione un po’ fuori luogo. Ritengo che questa qualifica vada tolta agli enti che già la hanno, e che piuttosto serva una riforma complessiv­a di tutte le Regioni. Gli enti locali hanno bisogno di più autonomia. Domani (oggi, ndr) lei accoglierà il premier Gentiloni, in visita a Mogliano Veneto ( Treviso). Per lui questo referendum è una bella rogna, no?

Può essere anche un’opportunit­à per condivider­e il linguaggio del Veneto. E credo che Paolo Gentiloni saprà coglierla.

Ora non si possono chiedere le entrate del Fisco o lo Statuto speciale, non è costituzio­nale

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Ansa Primo cittadino Giovanni Manildo
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