Escort e denaro per gli appalti: arrestati sindaci e vicesindaci
La tangente come “aspetto essenziale” della vita. Il “m agna”, come lo chiamano in una conversazione intercettata, chiave degli appalti per la nettezza urbana. In cambio, contributi e assunzioni assicurati agli amministratori durante le campagne elettorali. Denaro ed escort per professionisti e dipendenti pubblici che pilotavano le aggiudicazioni. È un pezzo di Puglia restituito dall’i nchiesta che ieri ha portato all’arresto di dodici persone, tra cui i due sindaci di Torchiarolo e Villa Castelli, nel Brindisino, Nicola Serinelli ( foto ) e Vitantonio Caliandro, ora ai domiciliari. Oltre a loro, i vicesindaci di Poggiorsini (Bari) e Torchiarolo, funzionari e imprenditori. Ventisette gli indagati.
L’ordinanza del gip Paola Liaci parla di “sistematico mercimonio dei poteri pubblici attraverso un persistente asservimento agli interessi privati” della foggiana Reteservizi Srl. I carabinieri di San Vito dei Normanni (Brindisi), coordinati dal pm Milto De Nozza, immortalano anche la dazione di denaro: il 25 maggio 2015, a pochi giorni alle Amministrative di Torchiarolo, ai incontrano Angelo Pecere, ritenuto amministratore di fatto della società, e il futuro sindaco Serinelli, a cui sarebbero stati consegnati tremila euro. I reati contestati sono associazione per delinquere, corruzione, truffa, finanziamento illecito dei partiti, falsa testimonianza e favoreggiamento della prostituzione.