Salvini sbianchetta il Nord dal nome domani lo aspettano in Sicilia
Il segretario rifà il look al simbolo: “Ambizioni nazionali”
Matteo
Salvini è da oggi segretario della nuova Lega. Si chiamerà “Lega” e basta, senza nord. Prima di partire per la Sicilia, dove domenica è atteso a Palermo per cominciare un tour dell’isola che lo condurrà in molti comuni da Favara a Gela, da Pachino ad Augusta, da Canicattì a Palagonia, il leader leghista si è tolto un peso.
A CAMBIAREè la stessa ragione sociale del partito, proprio nella settimana in cui i suoi principali contendenti alla leadership, nella Lega e nella coalizione del centrodestra, vanno nella direzione opposta rispolverando il Carroccio. I governatori Roberto Maroni e Luca Zaia si sono appellati al “popolo” lombardo-veneto attraverso un referendum autonomista con argomenti spinti al limite della seces- sione, vincendo la scommessa del quorum e accreditandosi come interlocutori unici nella trattativa con il governo, attuale e futuro. Salvini insegue invece il suo sogno di governare tutto il paese, sventolando quel Tricolore in passato adibito a funzioni corporali molto meno nobili dal predecessore Umberto Bossi. E a nove giorni dalle regionali siciliane e a 5 mesi dalle elezioni nazionali, che lui per la verità vorrebbe celebrate addirittura a gennaio “anche sotto la neve”, si scopre profondamente “italiano”. “Su un simbolo elettorale unico per tutta Italia, senza ‘nord’, c’è accordo e siamo tutti assolutamente allineati” ha fatto sapere il segretario della Lega al termine della riunione del consiglio federale davanti alla sede del Carroccio di via Bellerio, ancora a Milano.
“CHE LA LEGA si chiamerà Lega” senza riferimento al Nord nel simbolo elettorale “mi sembra chiaro da mesi, non è un mistero” e non sarà una sconfessione delle radici, assicura: “La Lega ha ambizioni di governo a livello nazionale e avrà un unico simbolo, a livello nazionale si presenterà come Lega in tutti i collegi e in tutte le città d’Italia, su questo l’intero consiglio federale è assolutamente concorde”. “È tre anni che la Lega si batte a livello nazionale, per trasformare l’Italia in un paese federale - ha poi risposto Salvini a chi in via Bellerio paventava rischi di rotture all’interno del partito - i risultati ci premiano, quindi contiamo di essere l’unica forza politica in Europa del gruppo dei cosiddetti populisti che andrà al governo nei prossimi mesi”. Del resto, ha osservato il segretario federale, “all’ultimo congresso la mia linea politica è passata con più dell’80% voti”. Domenica primo test sul campo della nouvelle vague salviniana: riuscirà a convincere i siciliani?