Azzariti: “Canguri e fiducie, questa legislatura ha ucciso il Parlamento”
Il Rosatellum disintegrato, costituzionalmente e politicamente parlando, all’assemblea generale dell’Associazione nazionale giuristi democratici, presieduta dall’avvocato Roberto Lamacchia, che si è tenuta alla Città dell’Altra Economia, a Roma.
È “DISTORSIVO” del sistema democratico, “annulla il voto libero e uguale” sancito dalla Costituzione, “provocherà un ulteriore e pericoloso allontanamento dalle istituzioni”, non garantisce né la rappresentanza né la governabilità “con le finte coalizioni, solo elettorali, con i candidati d e ll ’ uninominale legati ai candidati delle liste bloccate plurinominali dicono in sostanza i docenti Claudio De Fiores, Paola Marsocci, Francesca Angelini, Roberta Calvano e anche Riccardo De Vi- to, presidente di Magistratura democratica, coordinati dall’avvocato Piero Adami.
L’intervento più atteso è quello del professore Gaetano Azzariti, illustre costituzionalista dell’Università Sapienza, che denuncia “un omicidio, cioè l’assassinio del Parlamento per opera di questa legislatura”.
Non solo per colpa del Rosatellum, il Parlamento è stato ucciso perché popolato, spiega Azzariti, “da animali, i canguri, escamotage tecnici che hanno soffocato il Parlamento”. E il Rosatellum? “È l’epifania, una legge insopportabile non solo perché votata con 8 fiducie ma perché viola lo spirito della Costituzione sulle disposizioni per approvare la legge elettorale, artico- lo 72 ultimo comma, ndr)”. Azzariti spiega perché sono balle storiche quelle dei sostenitori del Rosatellum che si riempiono la bocca dei “precedenti” sulla fiducia. “La legge Acerbo (voluta da Mussolini, ndr) “non fa precedente e nemmeno la cosiddetta legge truffa del 1953, durante il governo De Gasperi. In quel caso si dimise il presidente del Senato Giuseppe Paratore e si scrisse che quel voto non creava precedente”. C’è stato un peggioramento anche rispetto al voto con fiducia sull’Italicum perché in quel caso – prosegue Azzariti – “fu deciso per impedire l’ ostruzionismo che a sua volta impediva la votazione di una legge fondamentale. Invece, la fiducia sul Rosatellumè stata posta perché la maggioranza aveva il terrore dei voti segreti e quindi ha impedito il regolamentare procedimento”. Un fatto che poteva essere impedito dai presidenti della came- ra Laura Boldrini e del Senato Piero Grasso, “che potevano respingere il voto di fiducia anche sulla base dell’articolo 72 della Costituzione” perché alla Camera c’è stata una discussione striminzita e al Senato neppure quella.
AZZARITI, A RIPROVA, racconta che con sole 24 ore di preavviso è stato chiamato in Commissione per un parere, è andato “perché se il Parlamento chiama, io vado” ma in quella sede ha anche detto di sapere che le audizioni non sarebbero servite a nulla, tanto che “si è andati in aula il giorno dopo senza alcuna valutazione dei pareri”. Da tutto questo, ha concluso amaro il professore, “non ci può salvare la Corte costituzionale ma solo una reazione sociale”.
Da tutto quello che è successo in aula in questi anni non ci può salvare la Corte costituzionale, ma una reazione sociale