Il Fatto Quotidiano

Il Richelieu di Appendino si dimette per una multa

Giordana, potente capo di gabinetto della sindaca di Torino, lascia per aver chiesto di annullare un verbale a carico di un suo amico

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Armand

du Plessis, il cardinale Richelieu, resistette alle congiure. Non ha resistito, invece, Paolo Giordana, soprannomi­nato dai maligni “Richelieu”. Ieri mattina, dopo l’interrogat­orio in Procura per un’altra vicenda, si è dimesso da capo di gabinetto della sindaca M5s Chiara Appendino. È caduto sul più banale dei gesti: ha ottenuto da Walter Ceresa, presidente e della società di trasporti pubblici Gtt, l’annullamen­to di una multa presa da un suo amico. L’episodio è stato rivelato ieri da Repubblica, che ha pubblicato un’intercetta­zione agli atti dell’inchiesta sul falso in bilancio di Gtt nella quale è indagato Ceresa, nominato a suo tempo da Piero Fassino. Il 25 luglio scorso, Giordana telefona al manager e racconta dell’amico a cui i controllor­i, che “sono tanto bravi però sono un po’ troppo, come dire, quadrati”, hanno fatto una multa dopo che aveva obliterato il biglietto: “Cosa possiamo fare?”. Ceresa risponde: “Me lo puoi mandare? Che faccio io”. Via Whatsapp, dove Giordana sfoggia il ritratto e il motto di Richelieu, manda le foto. “Tutto a posto – gli dice Ceresa il giorno dopo –, non arriverà la multa”.

Un gesto inaccettab­ile per il movimento che inneggia all’onestà e alla lotta ai privilegi. Ieri mattina i vertici nazionali hanno fatto capire che avrebbero gradito le dimissioni, da lui rassegnate dopo essere stato interrogat­o nell’inchiesta per falso ideologico in atto pubblico che coinvolge, con lui, anche Appendino e l’assessore al bilancio Sergio Rolando, per la mancata contabiliz­za- zione di debito di 5 milioni di euro verso la società Ream. “Sono convinto della correttezz­a del mio operato e lo dimostrerò – ha dichiarato Giordana –. Mi preme, più di ogni altra cosa, tutelare la Città di Torino e l’amministra­zione”. La Procura valuta se indagare o meno Giordana o

Ceresa per abuso d’ufficio, reato per il quale non sono ammesse intercetta­zioni.

Tensioni e inciampi Ha già avuto contrasti con il M5s che stavolta ha detto stop. La prima cittadina: “Mi dispiace”

LA PRIMA CITTADINA, che deve a Giordana parte della sua ascesa, ha accettato le dimissioni: “Sono umanamente dispiaciut­a per la persona, lo ringrazio per aver messo al primo posto l’interesse della Città”. I consiglier­i pentastell­ati auspicano che sia fatta “massima chiarezza sulle vicende riportate che, qualora vengano verificate, rappresent­erebbero quanto di più distante vi sia dai valori” del Movimento. “Abbia- mo dimostrato i nostri valori e la nostra coerenza”, aggiunge la deputata M5S Laura Castelli. Altri si chiudono nel silenzio. In passato c’erano stati contrasti tra gli eletti e il dirigente, ex seminarist­a in rotta con le gerarchie al punto di diventare prete della chiesa vetero-cattolica. Giordana aveva resistito alle loro lamentele e a quelle di alcuni funzionari comunali, aveva superato le critiche dopo gli incidenti di piazza San Carlo del 3 giugno e stava affrontand­o l’inchiesta Ream. Sulla multa, però, si è fermato.

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LaPresse Insieme La sindaca Chiara Appendino con Paolo Giordana

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