Il Richelieu di Appendino si dimette per una multa
Giordana, potente capo di gabinetto della sindaca di Torino, lascia per aver chiesto di annullare un verbale a carico di un suo amico
Armand
du Plessis, il cardinale Richelieu, resistette alle congiure. Non ha resistito, invece, Paolo Giordana, soprannominato dai maligni “Richelieu”. Ieri mattina, dopo l’interrogatorio in Procura per un’altra vicenda, si è dimesso da capo di gabinetto della sindaca M5s Chiara Appendino. È caduto sul più banale dei gesti: ha ottenuto da Walter Ceresa, presidente e della società di trasporti pubblici Gtt, l’annullamento di una multa presa da un suo amico. L’episodio è stato rivelato ieri da Repubblica, che ha pubblicato un’intercettazione agli atti dell’inchiesta sul falso in bilancio di Gtt nella quale è indagato Ceresa, nominato a suo tempo da Piero Fassino. Il 25 luglio scorso, Giordana telefona al manager e racconta dell’amico a cui i controllori, che “sono tanto bravi però sono un po’ troppo, come dire, quadrati”, hanno fatto una multa dopo che aveva obliterato il biglietto: “Cosa possiamo fare?”. Ceresa risponde: “Me lo puoi mandare? Che faccio io”. Via Whatsapp, dove Giordana sfoggia il ritratto e il motto di Richelieu, manda le foto. “Tutto a posto – gli dice Ceresa il giorno dopo –, non arriverà la multa”.
Un gesto inaccettabile per il movimento che inneggia all’onestà e alla lotta ai privilegi. Ieri mattina i vertici nazionali hanno fatto capire che avrebbero gradito le dimissioni, da lui rassegnate dopo essere stato interrogato nell’inchiesta per falso ideologico in atto pubblico che coinvolge, con lui, anche Appendino e l’assessore al bilancio Sergio Rolando, per la mancata contabilizza- zione di debito di 5 milioni di euro verso la società Ream. “Sono convinto della correttezza del mio operato e lo dimostrerò – ha dichiarato Giordana –. Mi preme, più di ogni altra cosa, tutelare la Città di Torino e l’amministrazione”. La Procura valuta se indagare o meno Giordana o
Ceresa per abuso d’ufficio, reato per il quale non sono ammesse intercettazioni.
Tensioni e inciampi Ha già avuto contrasti con il M5s che stavolta ha detto stop. La prima cittadina: “Mi dispiace”
LA PRIMA CITTADINA, che deve a Giordana parte della sua ascesa, ha accettato le dimissioni: “Sono umanamente dispiaciuta per la persona, lo ringrazio per aver messo al primo posto l’interesse della Città”. I consiglieri pentastellati auspicano che sia fatta “massima chiarezza sulle vicende riportate che, qualora vengano verificate, rappresenterebbero quanto di più distante vi sia dai valori” del Movimento. “Abbia- mo dimostrato i nostri valori e la nostra coerenza”, aggiunge la deputata M5S Laura Castelli. Altri si chiudono nel silenzio. In passato c’erano stati contrasti tra gli eletti e il dirigente, ex seminarista in rotta con le gerarchie al punto di diventare prete della chiesa vetero-cattolica. Giordana aveva resistito alle loro lamentele e a quelle di alcuni funzionari comunali, aveva superato le critiche dopo gli incidenti di piazza San Carlo del 3 giugno e stava affrontando l’inchiesta Ream. Sulla multa, però, si è fermato.