“Io candidata? Non smanio Non sono la nuova Boschi”
Sara Manfuso Modella ed ex compagna del bersaniano D’Attorre, è in forte ascesa nel Pd: “Mi impegno per i diritti delle donne”
La politica le piace sempre di più. Al momento c’è un dialogo fecondo. E Renzi resta il suo riferimento.
Altri leader in giro non ne vedo.
Però è in fase calante, lo ammetta. Tanti sono già scesi dal carro.
Certo, non è più il Renzi del 3 dicembre, prima del referendum.
Sara Manfuso è la direttrice dell’associazione I Woman, che si occupa di donne, discriminazione e diritti. Ieri ha tenuto a Montecitorio un’iniziativa. Modella, è l’ex compagna di Alfredo D’Attorre, già bersaniano del Pd, oggi in Articolo 1.
Come vede non abbiamo cominciato da D’Attorre.
E lo apprezzo, è un argomento consunto.
Nulla da aggiungere.
Un capitolo chiuso. Apertissimo, invece, quello di un seggio nel futuro Parlemento.
Lo dicono e lo scrivono.
E lei?
Io non smanio come qualcuno, sono serena.
Aspetta. Mi creda mi sento già soddisfatta e appagata così, con il lavoro dell’associazione.
Se succede?
Non sono io a valutare. Ripeto non smanio.
È un no allora?
Né un sì, né un no.
Con il Rosatellum dei nominati la bellezza è un valore aggiunto?
La ringrazio per il complimento ma è il contrario. Più che una marcia in più, è una retromarcia di cui bisogna quasi scusarsi. Una donna bella e strutturata deve faticare il doppio.
Tipo Maria Elena Boschi. O no?
Maria Elena Boschi dovrebbe essere considerata nella sua oggettività.
Non accade?
Oggi sul Corriere della Sera ho letto di stivali e tacchi a spillo a proposito di lei. Ma chi se ne frega, dico io. Perché si cerca sempre l’esteriorità?
Italico sessismo aggravato da vent’anni di berlusconi-
smo assatanato.
Noi di I Woman combattiamo sessismo e misoginia. Appunto. Lei potrebbe essere la nuova Boschi. Per sostanza e oggettività.
Io voglio essere solo la “vecchia” Sara Manfuso senza occupare lo spazio di nessuno. Boschi ormai è in caduta libera.
Colpiscono lei per colpire Renzi.
Lei è renzianissima.
Si sbaglia, non sono una tifosa.
Però è il suo leader.
Io sono una semplice iscritta del Pd.
In forte ascesa.
Questo me lo dice lei e lo prendo come un altro complimento. Però alla Camera la nostra iniziativa è stata tra- sversale, bipartisan.
Una deputata del Pd, Laura Coccia, e una di Ap, Rosanna Scopelliti.
Doveva venire anche il sottosegretario Della Vedova.
Che avete fatto? Abbiamo presentato una nuova campagna contro le discriminazioni e il cyberbullismo. Coccia è una trentenne disabile che ha fatto le Paralimpiadi.
Temi che presuppongono un impegno forte e costante.
Non amo la politica delle tifoserie e degli slogan. Preferisco un approccio sobrio e serio.
Almeno in questo non è renziana.
Io avrò sempre un mio pensiero civico autonomo e mi fa piacere dialogare con parlamentari di vari schieramenti. Arrivederci a Montecitorio nel marzo 2018 con la maglietta del Pd?
Si vedrà.
La storia con Alfredo è ormai un capitolo chiuso. La bellezza in politica non è una marcia in più, semmai una retromarcia di cui scusarsi