Pa digitale: l’85% delle gare è ad personam
Spesi 20 miliardi Dai bandi fatti dopo l’aggiudicazione ai rialzi oltre la base d’asta anche per un miliardo di euro
Oltre 34 mila gare totali per i servizi informatici della Pubblica Amministrazione dal 2011 al 2017: è l’analisi nel capitolo tre della relazione sull’attività svolta dalla Commissione di inchiesta parlamentare sul livello di digitalizzazione della Pa e sui relativi investimenti. Presieduta dal deputato dem Paolo Coppola, i lavori sono durati un anno e il prodotto è un corposo rapporto di 163 pagine in cui si parla anche delle gare d’appalto per l’affidamento dei servizi informatici nella Pa. Analisi sui tempi, la distribuzione, l’indizione e l’ammontare. La Commissione ha richiesto e organizzato il materiale. “Abbiamo chiesto all’Anticorruzione di indicarci quali gare contenessero errori materiali”, spiega Coppola. L’Anac ne ha individuate 3.166. Eppure i risultati sulle altre sono così sorprendenti che sarebbe meglio fossero davvero errori.
LA COMMISSIONE ha cercato di capire come siano stati assegnati oltre 20 miliardi e 480milioni di euro (una media annua di 3 miliardi). Sul totale delle gare esaminate, ad esempio, il 15 per cento (3853) sono state messe al bando e aggiudicate lo stesso giorno. Quasi l’1 per cento (quindi 302 gare) hanno invece una data di aggiudicazione precedente alla data di messa a bando e 109 so- no state aggiudicate con un importo superiore alla base d’asta, la cifra da cui le imprese dovrebbero offrire il ribasso. E ancora: l’85 per cento delle gare aveva un solo partecipante e il 50 per cento prevede un ribasso nullo. “Le Pa – si legge nel testo – utilizzano per lo più tipologie di aggiudicazione che non prevedono la concorrenza. Le preferite: procedura negoziata senza previa pubblicazione, affidamenti in economia - diretti, procedura negoziata senza previa indizione di gara”. Rappresentano infatti il 60 per cento delle assegnazioni. Ci sono veri e propri capolavori: delle 109 gare in cui l’aggiudicazione risulta superiore all’importo della base d’asta, ve ne sono 17 in cui l’incremento supera il milione di euro. Di queste, 4 risultano aggiudicate a un importo di almeno un miliardo di euro maggiore. “È ragionevole pensare che anche in questi casi i dati siano viziati da errori - si legge - tuttavia non sono stati segnalati da Anac tra quelli contenenti errori. In tutti e 4 i casi, la tipologia di scelta del contraente utilizzata è stata quella dell’affidamento diretto”. La procedura aperta delle gare risulta solo nel 16 per cento dei casi. Gli errori nei dati sono molti: “Sono sporchi – spiega Coppola – ed è quindi complicato capire se siano corretti o meno ed è questo che ostacola l’interoperabilità e la possibilità di rendere più efficiente il sistema. Si dovrà sempre ricorrere ai documenti cartacei, ammesso che siano intellegibili raggiungibili”. E così diventa ancora più complicato effettuare i controlli.
CI SONOpoi le gare con un solo partecipante. Dall’analisi emerge, ad esempio, che Telecom ha partecipato da sola a 996 gare, seguita da Engineering (547 gare) Oracle (452) fino a Fastweb ( 293) e Ibm (240). Per il tipo di gara svettano Poste Italiane e Enel. La prima ha preferito la procedura negoziata senza indizione di gara in 882 casi su 1186, la seconda in 645 casi su 800.