Il Fatto Quotidiano

“Berlusconi ha agito per corrompere”

Le motivazion­i della sentenza sulla compravend­ita di senatori che fece cadere Prodi

- » VINCENZO IURILLO

Silvio

Berlusconi, l’uo mo che con Renzi e Verdini ha appena riscritto la legge elettorale, è un corruttore “con assoluta coscienza e volontà di corrompere”. Non ci sono dubbi nelle 125 pagine di motivazion­i depositate il 12 ottobre con la firma del presidente della Corte d’appello di Napoli Patrizia Mirra e del giudice estensore Andrea Rovida, a suggello del processo di secondo grado sulla compravend­ita dei senatori.

PAGINE CHE NON l asc ia no spazio a margini sul punto: Berlusconi è un corruttore che circa dieci anni fa si comprò il senatore Sergio De Gregorio, e l’ha fatta franca solo grazie alla prescrizio­ne. Mentre Valter Lavitola è il faccendier­e che lo aiutò a raggiunger­e lo scopo, e ha concorso nel reato, viva la pre- scrizione anche per lui. Pagina 107 delle motivazion­i: “L’iniziativa dell’offerta e della promessa del denaro è stata presa da Berlusconi e non da De Gregorio. L’incontro delle loro volontà è stato senza dubbio libero e consapevol­e”. Pagina 111: “Berlusconi ha, pacificame­nte, agito come privato corruttore e non certo come parlamenta­re nell’esercizio delle sue funzioni”. Sono alcuni dei passaggi chiave di una sentenza emessa ad aprile. Le motivazion­i hanno richiesto quasi tre mesi in più in più dei canonici 90 giorni. I magistrati di secondo grado hanno ribadito che Berlusconi ha corrotto con fiumi di denaro (3 milioni di euro) l’ex senatore Idv, De Gregorio, per farlo passare nel centrodest­ra e fargli avviare “la guerriglia urbana” in Parlamento che ha fatto cadere il governo Prodi. Ma la Corte d’appello non ha potuto far altro che sancire la prescrizio­ne, peraltro invocata dallo stesso procurator­e generale. Prescrizio­ne maturata nell’autunno del 2015.

DUNQUE SOLO il decorrere del tempo ha impedito la conferma della condanna a tre anni che il Tribunale di Napoli ha inflitto l’8 luglio 2015 a Berlusconi e a Lavitola. Quest’ultimo ebbe il ruolo di mediatore tra il leader di Forza Italia e il giornalist­a-politico napoletano.

La Corte d’appello ha rigettato tutte le argomentaz­ioni di ricorso delle difese. Una delle quali riqualific­ava il reato a ‘finanziame­nto illecito’. “Le dazioni di denaro effettuate da Berlusconi, tramite Lavitola, a De Gregorio sono state effettuate quale corrispett­ivo della messa a disposizio­ne del senatore e, quindi, della sua rinuncia a determinar­si liberament­e nelle attività parlamenta­ri di sua competenza e non certo come mero finanziame­nto al Movimento ‘ Italiani nel Mo ndo ’ ( il partitino di De Gregorio, ndr)”. “In ogni caso – si legge – l’ipotesi prospettat­a dalla difesa non porterebbe a escludere il reato di corruzione, essendo, comunque, ravvisabil­e un concorso formale tra i reati ”. Gli avvocati hanno sostenuto che la condotta di Berlusconi era priva di dolo sia “perché consapevol­e di agire come parlamenta­re e leader d el l’o pp o si zi one con fine non utilitaris­tico, ma quello di potersi ripresenta­re agli italiani per ottenerne la fiducia” sia perché “tutti i precedenti giuri sp rud enz ia li anche costituzio­nali oltre che le decisioni parl a m e n t ar i ” e r ano a favore del leader azzurro. Ma i magistrati bocciano questa ricostruzi­one e chiosano con durezza: “È del tutto pacifico che Berlusconi abbia agito con assoluta coscienza e volontà di corrompere un senatore della Repubblica”.

Prescritto

Il leader diede 3 milioni di euro a De Gregorio per indebolire la sinistra. L’asse con Lavitola

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Ansa Italiani nel mondo L’ex senatore Sergio De Gregorio fu “convinto” da B. nel 2008 a passare da Prodi a FI
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