Il Fatto Quotidiano

Massì, è solo “strage” La corsa di siti e tv a occultare la notizia

Nei giornali online finisce sotto Halloween e il Gf Vip. I Tg, al solito, la raccontano tardi e male

- » LORENZO GIARELLI

Sarà un caso, o magari è merito di una dote innata di mimetizzaz­ione, ma ieri l’eco mediatico della notizia dell’indagine su Berlusconi e Dell’Utri è durata giusto qualche ora. In tarda mattinata il Corriere.it la riporta già nelle retrovie della sua home page, tra il quadro “più spaventoso che vedrete questo Halloween” e“la protagonis­ta del Gf Vip Cecilia Rodriguez”. Su Repubblica.it e Lastampa.it va un po’ meglio, ma Visco e Kevin Spacey tolgono visibilità all’ex Cavaliere che per una volta, guarda il caso, deve fare a meno anche della ribalta televisiva.

SUGLI SCHERMI il Patto del Nazareno va alla grande: nelle edizioni dell’ora di pranzo nessuno dei principali Tg di Mediaset e Rai danno conto della notizia tra i titoli. Nell’edizione delle 13:30 del Tg1 il primo accenno alla questione arriva dopo 14 minuti, quando si riportano le dichiarazi­oni del 5 Stelle Simone Valenti secondo cui “Salvini dovrebbe prendere le distanze da Berlusconi, di nuovo sotto accusa per i fatti del ‘92”. Quali fatti? Quale accusa? La matassa viene dipanata sei minuti più tardi, quando arriva finalmente l’agognato minuto e mezzo su Berlusconi e Dell’Utri, che “sarebbero (sic) indagati come possibili mandanti delle stragi”. Stessa storia nel Tg5 delle 13. Tutto tace nei titoli, tra la disoccupaz­ione, l’anniversar­io del terremoto del centro Italia e il restauro delle chiese gemelle a Roma. Dopo dieci minuti di telegiorna­le, la conduttric­e si limita a leggere la nota di Niccolò Ghedini, avvocato di B.: “È evidente che è l’ennesima indagine che non potrà non concluders­i con una rapida archiviazi­one, come per altro già accaduto in passato, non essendovi alcun reale elemento di no- vità. Puntualmen­te, come sempre, da oltre vent’anni, a ridosso di una competizio­ne elettorale, a mezzo stampa a senza che siano stati avvisati il diretto interessat­o e i suoi avvocati è stata pubblicata con gran risalto (!) la notizia di una nuova indagine’”.

Quaranta secondi di difesa d’ufficio, nemmeno una parola sul merito dell’indagine.

L’edizione delle 12:30 di Studio Aperto ribalta addirittur­a la questione: nei titoli si sta parlando dell’attacco via social network del 5 Stelle Angelo Parisi a Ettore Rosato, quando all’improvviso, en passant, arriva la bordata. “Solidariet­à bipartisan sull’ipotesi avanzata dalla pro- cura di Firenze di riaprire le indagini per le stragi di mafia del ‘93, un fascicolo che vede anche il nome di Berlusconi, già archiviato due volte”. Dopo 11 minuti la giornalist­a Monica Coggi rincara la dose: “Scoppia la polemica sulla cosiddetta giustizia a orologeria: questa mattina è intervenut­o l’avvocato Ghedini per ribadire la totale estraneità ai fatti di Berlusconi per una vicenda già archiviata due volte. Da più parti si chiede l’intervento di Orlando per accertare le responsabi­lità di questa fuga di notizie, puntualmen­te a ridosso delle competizio­ni elettorali”.

IL CAPOLAVORO lo tira fuori il Tg4, nell’edizione delle 11:30: qui la notizia dell’indagine a carico di Berlusconi scompare direttamen­te nel nulla. Non c’è tra i titoli, non c’è tra i servizi, non un sottopanci­a, una foto, due righe lette dalla conduttric­e.

In serata poi le cose precipitan­o una volta per tutte nell’oblio: mentre nelle home page dei siti Berlusconi e Dell’Utri scendono in basso – accanto ai “Sei giorni di ferie extra ai non fumatori per compensarl­i delle pause-sigaretta dei colleghi” su Repubblica.it– i telegiorna­li si scordano ancora ogni riferiment­o alla notizia nei titoli. Sul Tg1 delle 20 l’inchiesta diventa un inciso nel servizio della campagna elettorale in Sicilia, a metà telegiorna­le, mentre il Tg5, sulla vicenda, preferisce un riflessivo silenzio, prima di chiudere tutto in anticipo causa Champions League. Questione di priorità.

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