DOLORI ELETTORALI TROPPO RADICALI...
I RADICALI sono una galassia complicata, si sa. Ci sono quelli transnazionali, transpartito eccetera che non si candidano. E poi ci sono i Radicali Italiani, quelli che hanno come faro Emma Bonino, che si candidano. O meglio vorrebbero, ma hanno il problema che invece Bonino no, lei non si vuole candidare alle elezioni, ma al giorno dopo le elezioni per cariche da ministro in su. È dentro questo paradosso che ieri, al congresso del partito, la leader di mille battaglie ha esposto la merce sulla bancarella: vorremmo tanto andare da soli, ma non abbiamo la forza per raccogliere tutte le firme che servono (850 in ognuno dei 65 collegi) e poi questo Rosatellum ci condanna alla marginalità. E allora i Radicali devono “esplorare” due possibilità: farsi candidare dal Pd (“ma non siamo in svendita né in vendita, l’idea del Re sole e le costellazioni, caro segretario Pd, non fa per noi) oppure una lista con quelli di Pisapia che “credo siano anche loro in grande difficoltà anche se non dovranno raccogliere le firme”. Il socialista Nencini, che esplora tutte le possibilità, ha già detto che non vede l’ora. Pisapia, invece, rifletterà qualche settimana ancora. I Radicali, dal canto loro, discutono e pensano e valutano e avanzano e arretrano e intanto s’offrono di acuti dolori elettorali. Quanto s’offrono, persino troppo: fanno una pena...