“Mdp non farà la lista satellite di Gori”
Il deputato bersaniano: “Non siamo i vassalli del Pd in Lombardia”
Non ci si può barricare dietro la burocrazia delle date, noi abbiamo interesse che il nome del candidato sia condiviso e appoggiato dal più ampio elettorato possibile, se questa è la strada non si va da nessuna parte.
Sempre Alfieri assicura che Gori, unico candidato rimasto in campo, sarà sostenuto da una coalizione di centrosinistra ampia e aperta.
Non ci rassegneremo mai a fare da lista satellite, se pensano che ci accodiamo in silenzio è un’illusione. Nessuna possibilità di trattativa?
I nostri dirigenti locali ci stanno lavorando e starà a loro decidere, ma finora l’atteggiamento del Pd è di chiusura ed è un errore: in Lombardia la corsa è in salita, non abbiamo un governatore uscente che ha lavorato bene come nel Lazio. Per vincere dobbiamo dare argomenti solidi al voto di sinistra per partecipare al confronto elettorale insieme agli altri partiti della coalizione. Qui non abbiamo neppure un minimo di condivisione del programma. Si ha la sensazione che la Lombardia sia diventata il terreno per consumare una reciproca vendetta nazionale tra Pd e Mdp. Non è vero, nel Lazio con il governatore uscente Nicola Zingaretti è in atto un confronto aperto. Per esempio abbiamo apprezzato molto l’abolizione del listino bloccato decisa dal governatore proprio mentre in Parlamento approvavano il Rosatellum, che va nella direzione opposta.
Sul nome di chi dovrà sedere sulla più alta poltrona del Pirellone per il centrosinistra il discorso è chiuso? Non dipende da noi, abbiamo solo chiesto di tenere primarie aperte e partecipate per coinvolgere gli elettori nella scelta del candidato giusto e nella costruzione del programma. Abbiamo la necessità di aprirci.
Spera in un ripensamento dei renziani?
Vediamo se dopo il voto in Sicilia cambieranno atteggiamento.
Senza una condivisione del programma e senza le primarie non se ne parla: vediamo se dopo i risultati in Sicilia ci ripensano...