Banca d’Italia, non sprecare il bis di Visco
▶IGNAZIOVISCO
è stato confermato alla guida della Banca d’Italia, nonostante gli attacchi di Matteo Renzi e nonostante le inchieste del Fatto abbiano dimostrato in questi due anni tutte le falle nella vigilanza di cui l’economista, in quanto governatore, deve assumersi la responsabilità. Ecco allora alcuni consigli non richiesti a Visco per non sprecare questo secondo mandato: 1) rafforzare la Banca d’Italia con trasparenza e apertura: basta inutili riti come i comunicati ufficiosi tipo “fonti di Via Nazionale dicono che…”, il governatore convochi una conferenza stampa mensile, magari dopo quella della Bce, se non è degradante per Mario Draghi non si capisce perché dovrebbe esserlo per Visco.
2) Per la prima volta Bankitalia è all’opposizione, contestata da tutti i partiti: Visco può sfruttare questa circostanza per recuperare un ruolo di indirizzo sulla politica economica, i valenti economisti di Via Nazionale sono in grado di dare importanti contributi, come autorità indipendente, al dibattito, se riescono a trovare coraggio e liberarsi da quegli eccessi di prudenza che li trattengono dal trarre conclusioni nette (vedi il lavoro recente sugli 80 euro). 3) La tutela dei risparmiatori passa per l’educazione finanziaria ma anche per l’accesso ai documenti, chiunque abbia un interesse deve poter accedere ai risultati delle ispezioni di Bankitalia, tranne che in circostanze di emergenza che potrebbero innescare corse agli sportelli, se i vigilanti scoprono che una banca ha fondamenta più fragili di quello che il mercato pensa, questa informazione deve arrivare ad azionisti e creditori per evitare che vengano ulteriormente ingannati. 4) Rompere il circolo vizioso con le Procure: non basta far indagare qualcuno per ostacolo alla vigilanza per dire di aver portato ai pm le prove di un crimine, i reati vanno denunciati quando vengono scoperti, non anni dopo accusando i banchieri dei ritardi. 5) Ammettere i propri errori invece di rivendicare che “l’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto”. Buon lavoro.