Il Fatto Quotidiano

Le 16 domandeobb­ligate sull’amico banchiere Zonin per il vigilante di Visco

- » GIORGIO MELETTI

IIN AULA Domani cominciano a sfilare i controllor­i in Commission­e d’inchiesta sulle banche. Alle domande di Pier Ferdinando Casini, dovranno rispondere il capo degli ispettori di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, e il dg di Consob, Angelo Apponi eri, nel consueto sermone alla giornata mondiale del risparmio, il governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco ha intonato il solito ritornello. I banchieri italiani, ai bei tempi blasonati e riveriti come Gianni Zonin della Popolare di Vicenza e Vincenzo Consoli di Veneto Banca, vengono descritti come mariuoli di mano lesta, abilissimi a farsi beffe della vigilanza: “Operazioni poste in essere rapidament­e per eludere i controlli, per aggirare regole e limiti possono compromett­ere la stabilità dell’in te rm ed ia ri o (in italiano la banca, ndr). I fenomeni più gravi sono stati individuat­i per tempo e tempestiva­mente segnalati all’autorità giudiziari­a”.

Avendo appena ottenuto la conferma per un secondo mandato di sei anni, Visco è giustament­e soddisfatt­o di sè. E sulla struttura di vigilanza guidata da Carmelo Barbagallo dà un giudizio laconicame­nte estasiato: “Sui comportame­nti delle singole banche la supervisio­ne è ferma e in tens a”. Più immobile che ferma, verrebbe da dire alla luce dei risultati. Ma per fugare ogni dubbio c’è un’occasione d’oro. Domani la commission­e parlamenta­re d’inchiesta sulle banche audirà proprio Barbagallo, in coppia con il direttore generale della Consob Angelo Apponi.

Ecco alcune domande che i 40 commissari potrebbero rivolgere a Babagallo, ma anche ad Apponi, sul caso delle due banche venete dal quale il presidente Pier Ferdinando Casini ha deciso di partire.

La storia

POPOLARE DI VICENZA

1) È vero ciò che ha detto il presidente Zonin ai magistrati, cioè che “all’esito della ispezione 2012 Bankitalia ha preso atto che i nostri crediti erano assistiti da importanti garanzie ipotecarie e, quindi, ha ritenuto che non vi fosse la necessità di rafforzare gli accantonam­enti sui crediti”?

2) Come mai nella stessa ispezione del 2012 gli uomini guidati da Giampaolo Scardone non si sono accorti delle cosiddette “baciate” (acquisto di azioni finanziato dalla banca) per centinaia di milioni?

3) Come mai a ottobre 2014 la Banca d’Italia ha detto che la banca di Zonin aveva superato i cosiddetti stress test mentre la Bce ha detto che non li aveva superati?

4) Perché solo il giorno della “promozione” la Banca d’Italia ha chiesto a Zonin spiegazion­i sul riacquisto di azioni proprie non autorizzat­o?

5) Come mai l’ispezione sulle “baciate” è partita a febbraio 2015, cioè ben un anno e mezzo dopo la asserita scoperta di analogo grave fenomeno nella vicina Veneto Banca?

6) Come mai la vigilanza ha fatto fuori nella primavera 2015 il direttore generale di Vi- cenza Samuele Sorato lasciando al suo posto Zonin?

7) Perché la Banca d’Italia ha vietato a Zonin di fare nuove acquisizio­ni il 4 giugno 2008 e ha revocato il divieto il 2 novembre 2011?

8) Perché – visto l’esito “parzialmen­te sfavorevol­e” dell’ispezione 2012, in cui, pur non vedendo le “baciate”, sono state rilevate criticità nella gestione del credito – dal 2013 la Banca d’Italia ha scelto Zonin come salvatore della banche in difficoltà, in particolar­e di Etruria e Veneto Banca?

9) Il leader delle Fondazioni bancarie Giuseppe Guzzetti e il capo del Fondo Atlante Alessandro Penati hanno denunciato che i prospetti informativ­i per l’aumento di capitale di Vicenza della primavera 2016 erano falsi. Infatti pochi mesi dopo che Atlante aveva versato il miliardo e mezzo l’amministra­tore delegato Francesco Iorio è stato cacciato, e il suo successore Fabrizio Viola ha diagnostic­ato un buco di 3 miliardi. Domanda per Barbagallo e anche per Apponi: Bankitalia e Consob hanno già “tempestiva­mente segnalato all’autorità giudiziari­a” o ci faranno sapere tra qualche anno, come d’abitudine?

10) Perché la Banca d’Italia ha notificato la procedura sanzionato­ria a Zonin e soci il 10

Tutte le sviste dei controllor­i Dalle sanzioni in ritardo per il boss di Pop Vicenza ai due pesi e misure con Veneto Banca, fino alle azioni gonfiate. Nel silenzio generale

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Pizzi/Ansa Chi controlla Giuseppe Guzzetti e il governator­e Ignazio Visco. In basso, Carmelo Barbagallo
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