Addio Sandro, il giornalista dei “misteri d’Italia”
“Sai cosa non sopporto? Che giornalisti o magistrati si innamorino delle loro tesi. Così si perde di vista la verità”. In queste poche parole c’è tutto il senso di come si fa una inchiesta secondo un maestro del genere, Sandro Provvisionato, scomparso due giorni fa a 66 anni. Era molto orgoglioso di esser stato direttore di Radio Città Futura, luogo d’incontro dei movimenti degli anni 70 a Roma: da lì si portò dietro l’animo libertario e l’interesse professionale per il terrorismo che indagò a fondo, soprattutto nelle interferenze “gradite” al potere– scrisse con Adalberto Baldoni Anni di piombo ( Sperling & Kupfer, 2009), tentativo di lettura unitaria del fenomeno dal ‘68 agli anni 80. Lucida e attuale la sua analisi della Banda della Una Bianca in Giustizi eri Sanguinari( Tullio Pironti, 1995). Caporedattore dell’Ansa, dal ‘89 inviato per L’Europeoin Iraq, Libano e Balcani, esperienza che raccontò in Uck, L’ armata dell’ ombra, pubblicata per la Gamberetti di Stefano Chiarini, libro che sintetizza le mostruosità della distruzione della ex Jugoslavia. Nel 1993 capocronista del Tg5 e poi coautore di Terra, ha fondato e diretto il sito Misteri d’Italia, suo “figlio” prediletto dal quale raccontava grandi fatti sui quali ancora ci interroghiamo e crimini non risolti, spesso a causa di inchieste fatte male, come quella sul mostro di Firenze. Fu tra le prime firme di punta dell’editrice Chiarelettere, trovando grande sintonia con il suo fondatore, Lorenzo Fazio – Attentato al Papa, Doveva morire, insieme a due magistrati come Rosario Priore e Ferdinando Imposimato, e Complici, ancora sul caso Moro. Lontano da salotti e cordate, era una “penna libera” con lo sguardo burbero di una persona perbene. Amava moltissimo sua moglie Laura Lisci: raramente si vedono coppie così complici e felici.