Tokyo, omicidio in un insolito quartiere del sesso
Di notte, Kabukicho riluce di neon e peccato. È uno dei quartieri del sesso di Tokyo. Il più raffinato. Non è un bordello. Per noi occidentali, più pratici dal punto di vista lussorioso, è qualcosa d’incomprensibile. Club e bar sono aperti e host e hostess sono lì per parlare, per bere, per massaggiare l’ego del loro cliente. Raramente si finisce a letto. È un sesso orale di altra natura, fatto di conversazioni e regole ben precise. Gli host sono maschi, ovviamente. Come Yudai, trentenne affascinante e irresistibile.
È il principe di questa particolare categoria di gigolò, al punto da aver ispirato una serie di popolari manga, i fumetti nipponici.
YUDAI è perseguitato da
Akiko, a sua volta hostess. L’enigma, sempre per noi occidentali continua, perché Akiko quando finisce di lavorare in piena notte va da Yudai e lo “affitta” per fargli la corte. Sempre parole. In questo strano gioco, che in Giappone è la normalità, s’inserisce la britannica Kate, che divide il suo minuscolo appartamento con la francese Marie. Kate e Marie, altre due hostess. Yudai e Kate rompono le regole e cominciano a vedersi fuori dal lavoro. Nulla di carnale, per carità. Poi Kate viene trovata morta. Uccisa, in piena campagna. È stata sepolta viva. L’assassino ha mandato persino una foto al papà della giovane: si vede Kate con una sinistra scritta, “Lei dorme qui”. È la modalità di un serial killer giustiziato da tempo. Chi lo imita? A indagare è il capitano Yamada, serio e pacato ma con un grave handicap: ha perso la memoria dopo essere andato in coma. Eppure è lui a stabilire la connessione con la vecchia storia del serial killer. Kabukicho è un gioiellino del noir scritto dalla francese Dominique Sylvain. Un vero must del genere.