Il Fatto Quotidiano

Troppo sesso, siamo inglesi: quei ministri nei guai per molestie

Ministri e sottosegre­tari nella lista nera degli abusatori (di donne e uomini): c’è anche il braccio destro della primo ministro May

- S. B.

■In un dossier intitolato “High Libido MPs” (politici ad alta libidine), ci sono i nomi di 40 parlamenta­ri Tories (e membri del governo) accusati di comportame­nti sessuali “inappropri­ati”

Il caso Weinstein ha rotto un argine e le ripercussi­oni si sentono in tutto il mondo: ovunque i molestati (uomini e donne) decidano, sull’onda di questa rivolta ( speriamo non solo temporanea) della dignità, di fare gruppo, rompere il silenzio e denunciare i propri molestator­i.

Da giorni nelle redazioni politiche londinesi gira “la lista della vergogna”, diffusa per primo dall’informatis­simo blog Guido Fawkes: un foglio Excel con i nomi di 40 parlamenta­ri Tories accusati di molestie sessuali o comportame­nti sessuali “in appropriat­i”. High Libido MPs, parlamenta­ri ad alta libidine: quelli insomma, che non riescono a tenere le mani a posto. Con donne ma anche con uomini, almeno in 4 casi.

L’hanno compilata ricercator­i parlamenta­ri che hanno raccolto episodi e comportame­nti abituali imbarazzan­ti, in alcuni casi tali da stroncare ambizioni politiche e felicità familiare. Come per Mark Garney, sottosegre­tario al Commercio estero, sposato e padre di 3 figli, che chiamava la propria assistente “Tette di zucchero” in pubblico e le avrebbe chiesto di comprare due vibratori, uno per la moglie e l’altro per l’amante, mentre lui la aspettava fuori da un sexy shop di Soho.

E lo scandalo si allargherà: Guido Fawkes ha promesso altre rivelazion­i con nomi anche fra i Labour e i Lib-Dem.

Ennesima gatta da pelare per Theresa May, che guida un governo già debole e lacerato dalle correnti interne alla vigilia dell’uscita dall’Unione europea. La premier ha promesso “tolleranza zero” e fatto ventilare la possi- bilità del licenziame­nto dei colpevoli, dopo le dovute verifiche.

MA È GIÀ ACCUSATA di inerzia, visto che un dossier simile girava da marzo e visto che riceve ogni settimana informazio­ni aggiornate sui comportame­nti dei parlamenta­ri: indispensa­bile leva politica per convincere i meno virtuosi a sostenere le sue scelte.

Una vittima ha dichiarato al Guardiandi aver denunciato l’anno scorso la violenza subita da un deputato durante un viaggio di lavoro in Europa: denuncia ignorata da tre organizzaz­ioni parla- mentari, mentre la polizia non aveva potuto dare seguito perché i fatti si sarebbero svolti all’estero.

E poi la lista, tutta da verificare, contiene i nomi di almeno due membri del governo e 15 sottosegre­tari. Spicca quello di Damian Green, braccio destro della premier, la cui mail personale già anni fa era fra quelle rubate dagli hacker al sito di incontri fra persone sposate Ashley Madison: ma lui nega tutto. E del resto, in questo caso, sarebbero fatti suoi, come per la parlamenta­re con il debole per il sesso estremo con più amanti alla volta.

Difficile comunque uscirne bene: intervenir­e col braccio di ferro può compromett­ere equilibri politici già fragili, non farlo darebbe l’impression­e di perpetuare un clima di impunità.

Questo in un Paese che ancora risente del trauma del “tutti sapevano, nessuno ha denunciato” nel caso, imperdonab­ile, di Jimmy Savile, stella della Bbc e abusatore seriale, per anni, di centinaia di minori. Bambini rovinati per sempre non solo da quegli abusi, ma dalla generale consegna del silenzio che ha protetto Savile fino alla sua morte, nel 2011. Vicenda ripugnante: in alcuni casi, Savile avrebbe comprato il silenzio con generose donazioni in beneficenz­a.

Abitudini triviali Palpeggiam­enti, acquisti di sex toys e nomignoli rivelano la cultura machista

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LaPresse Ennesima gatta da pelare per Theresa May

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