“Basta soldi ai libici: maltrattano i migranti”
Ricorso al TarImpugnato stanziamento di 2,5 milioni di euro per la Guardia costiera di Tripoli, accusata di illeciti in mare
Iministeri
degli Esteri e degli Interni dovranno spiegare ai giudici del Tar del Lazio perché i soldi della cooperazione con l'Africa vanno in forniture militari alle autorità libiche, in particolare alla Guardia costiera di Tripoli che una settimana fa si è scontrata in mare con l'Ong tedesca Sea Watch e secondo i volontari dell’Ong ha causato la morte di decine di migranti.
GLI AVVOCATI dell' Asgi( Associazione studi giuridici sull' immigrazione) hanno depositato ieri un ricorso contro i due ministeri che avrebbero “sviato” la distribuzione dei soldi del Fondo per l'Africa, 200 milioni di euro stanziati nella finanziaria 2017 (legge 232/2016). “Molti si chiedevano dove finissero i soldi del Fondo per l'Africa. Abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per avere i decreti ministeriali che riguardavano i soldi messi in Finanziaria l'anno scorso in questo fondo – racconta al Fatto Quotidiano Giulia Crescini dell’Asgi che con Cristina Laura Cecchini ha preparato il ricorso –. Uno in particolare ha colpito la nostra attenzione: secondo noi era totalmente illegittimo”.
Il decreto 4410/47 del 28 agosto 2017 firmato da Luigi Maria Vignali, a capo della Direzione generale per gli Italiani all’estero e le Politiche mi- gratorie della Farnesina, stanzia 2 milioni e mezzo di euro da destinare al Viminale per il “Supporto tecnico del ministero dell’Interno italiano alle competenti Autorità libiche per migliorare la gestione delle frontiere e dell’immigrazione, inclusi la lotta al traffico di migranti e le attività di ricerca e soccorso”.
DI COSA si tratta? “Sostanzialmente sono soldi che servono a rimettere in efficienza l'equipaggiamento della Guardia costiera libica (tre motovedette più l’addestramento di 22 militari libici a La Spezia e in Tunisia, ndr) – continua l'avvocato Crescini – cosa che non è in linea con quanto stabilito dalla legge finanziaria 2017, che prevede che i soldi del Fondo Africa siano destinati a cooperazione e al dialogo con i Paesi africani. Qui vengono destinati ad attrezzature militari e ad autorità che già sono state accusate di comportamenti illeciti verso i migranti. Non solo, quei soldi servono per attuare quello che noi chiamiamo respingimento delegato ovvero far respingere potenziali richiedenti asilo a qualcun altro. L'Italia, tra l'altro, è già stata condannata dalla Corte europea per i diritti umani per re- spingimenti illegittimi”.
La Farnesina non ha risposto alle nostre domande e intanto spunta un'altra operazione piuttosto controversa: il ministero degli Esteri mette a bando entro novembre 2 milioni di euro per le Ong italiane che vorranno lavorare in tre centri di detenzione per migranti libici (Tarek al Sika, Tarek al Matar e Tajoura). Secondo il viceministro degli Esteri Mario Giro è un modo per dare sollievo ai migranti che si trovano in condizioni disperate ed essere allo stesso tempo testimoni, secondo parte del mondo delle Ong significherebbe sostenere un sistema di detenzione che inchieste giornalistiche e report dell'Onu hanno più volte descritto come disumano.